Benvenuti alla Locanda della Terra di Altrove

Dopo aver incontrato trilogie che sono diventate octologie o molto di più.... dopo essere impazzita a rimettere insieme i pezzi della storia ( finchè non è arrivato internet con quei bellissimi siti che hanno tutto di tutti o quasi e dove fare le ricerche è una volata ) ... tipo saga di Darkover per la quale mi sono ritrovata a leggere l'inizio in pratica dopo la fine...sono guinta alla conclusione che le saghe vanno comprate una volta concluse o quasi e prima delle ferie, che almeno si leggono senza incidere sulla capacità lavorativa che è inversamente proporzionale alle ore di sonno.
Anche perchè per certe saghe sto ancora cercando di rincomporre i pezzi del puzzle ...
Che poi giustamente la fantasy preveda "spiegazioni" più esaurienti... e che quindi non ci si possa limitare a 200 pagine posso essere anche d'accordo. Ma per la mia sanità mentale, o di ciò che sto per comprare si vede la fine, o nisba.

Polgara ha scritto:sono guinta alla conclusione che le saghe vanno comprate una volta concluse o quasi e prima delle ferie, che almeno si leggono senza incidere sulla capacità lavorativa che è inversamente proporzionale alle ore di sonno.

Senza contare che, al prezzo di un uscita singola, ti compri il maxi volume unico!
Anche il lato finanziario conta!

Polgara ha scritto: Ma per la mia sanità mentale, o di ciò che sto per comprare si vede la fine, o nisba.

Quoto

do ragione in pieno a Polgara

Visto che parlavamo di recente delle saghe... è bello vedere che più o meno la si pensa tutti in questo modo.
A me inoltre capita di non continuare una saga bella perché non mi ricordo più quello che ho letto.
Per questo riconfermo il mio amore per i cicli di libri autoconclusivi... ritrovi i personaggi, ritrovi l'ambientazione, li puoi leggere man mano che escono senza dover ricollegare tutti i fili come quando invece si tratta di un'unica storia. Ma non piacciono agli autori, pare.

Credo che più che per piacere molti autori, soprattutto dilettanti, scrivano saghe per emulazione. Ti ispiri ai grandi autori del fantasy (che scrivono appunto saghe lunghissime) ed è ovvio che cerchi di fare quello che fanno loro, magari meglio di loro. Io quando ho cominciato sono partito proprio da qui, sono partito da quelle che consideravo le maggiori pecche delle saghe di Martin e Jordan e ho cercato di scriverne una che non le avesse, che andasse oltre.
All'epoca non sapevo di essere in buona compagnia , perdono.

è vero comunque che le più belle storie fantasy sono delle saghe, quindi forse il problema non sta nella lunghezza ma nella qualità. Certe cose non sono abbastanza belle per essere troppo lunghe, quindi stufano.

Non è necessariamente una scelta degli autori. Capita di proporre un libro stand alone e che invece l'editore ti dica di volere una trilogia. Credo siano ritenute più prestigiose da presentare a livello progettuale/mediatico.

Questo è quello che è capitato a me, anche se parliamo di piccola editoria quindi forse non quello a cui ti riferivi tu, ma mi sono sempre ritenuto un caso raro.
Comunque io di soliti interpreto le intenzioni dell'autore dai finali. Se c'è il "finalino" in ogni libro (cioé qualcosa che rende il libro almeno in parte autoconclusivo) allora propendo per una scelta dell'autore. Se invece il finale è aperto allora è possibile che sia stato l'editore a decidere.

io ribadisco quello detto anni fa!
Non sapete quanto mi sono goduta Hunger Games letto in una botta sola come se fosse un libro unico.
Stupendo.
Attualmente cerco di distaccarmi dalle trilogie a meno di non averle già oppure di non averle già cominciate in epoche precedenti.
Certi libri se so per certo che sono l'inizio di una saga non li leggo nemmeno.

nihal87 ha scritto:Attualmente cerco di distaccarmi dalle trilogie a meno di non averle già oppure di non averle già cominciate in epoche precedenti.
Certi libri se so per certo che sono l'inizio di una saga non li leggo nemmeno.

Quoto in toto!!!

Bisogna anche capire per me se le trilogie nascono già divise o sono un unico libro suddivso in varie parti...Ovviamente tale cosa non sussiste per le saghe lunge da 5 libri in poi ma per le trilogie, tale differenza può essere importante per me. Il problema della trilogia sta per me nel modo di scrivere dello scrittore, non è detto che se il primo libro è andato bene il secondo o il terzo saranno allo stesso livello, oppure se il primo era brutto forse il secondo sarà splendido, dipende dalla vena di scrittura dell'autore stesso...

Se nella mente dell'autore l'opera nasce come Trilogia, secondo me è più che giusto.
Ma se un libro unico od una duologia hanno successo e per questo diventano trilogie...beh, si salvi chi può.
O peggio, una trilogia in quattro libri, come quelli di Paolini. Ribrezzo!