Se avete un'idea chiara mi piacerebbe conoscerla
em dr Jack ti segnalo che detto così sembra quasi che tu lo metta in dubbio, sicuramente non era tua intenzione, ma non suonava benissimo
Secondo me, poichè - ti quoto - discutere in generale non ha senso, sarebbe utile, come sottolinea GuidaHP, portare degli esempi concreti, il tale scrittore e il tale brano, per valutare l'uso o meno delle regole e i risultati ottenuti.
Comunque, in astratto, vediamo cosa intendo per rielaborazione personale delle regole:
Punto di vista. Tutti sappiamo che una gestione ballerina del punto di vista - partire con Caio, passare al punto di vista di Tizio e poi ancora dirottare su Sempronio - risulta disturbante per il lettore e può rendere il testo di difficile comprensione. In generale, cambiare punto di vista all'interno della stessa scena, sarebbe da evitare (giusto?)
Però l'autore può scegliere una gestione diversa del punto di vista poichè in una scena lo ritiene necessario: esempio, i nostri eroi accerchiati dai nemici, l'autore immagina la cinepresa sulla spalla di Tizio, poi su quella di Caio, poi su quella di Tizio per dare l'idea del movimento, della concitazione, della frammentarietà della situazione stessa. Non un guazzabuglio eh, un passaggio della cinepresa da una spalla all'altra, effetto cinematografico.
Oppure Tizio e Caio discutono. Ma non è una discussione normale. Entrambi stanno dicendo bianco e intanto pensano nero. Se per il lettore è importante conoscere questo retroscena in questo esatto momento della storia, uno sdoppiamento del punto di vista è funzionale alla storia e il risultato è sensato (buon senso docet) e gradevole.