Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi gio » 21/01/2010, 10:50

TITANIA, rilassandosi

Caspita... Proprio come nel Canto di Natale di Dickens. Forse quel folletto dispettoso non ha poi fatto tanto male... Forse ci voleva questo lieto fine.
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi gio » 21/01/2010, 10:55

Hatchit, alzandosi dalla sedia

"Io la ringrazio, Mister Smythe" concludo con tono deciso, " e non voglio sminuire il suo gesto, ma... Domani... Domani è Natale!"

Vedo che il mio datore di lavoro mi guarda confuso. Non capisce cosa intendo. Lo credo bene, è difficile da capire.

"Domani è Natale e... lo voglio trascorrere con la mia famiglia. E anche le serate dei prossimi giorni, e anche le domeniche e tutti i momenti di festa. E mentre sono con loro, voglio che lo sia anche la mia mente. Non voglio che sia gravata dal pensiero del lavoro, della responsabilità, degli impegni urgenti che mi aspettano in ufficio, perchè - diciamoci la verità - questa è la vita di un manager. Io l'ho vista. Ho visto lei, mister Smythe, per tutti questi anni e quindi... Io le dico... Grazie, ma... No. Non credo di essere la persona giusta per diventare direttore. E ora mi scusi, ma... devo proprio andare. Domani è... Domani è Natale. E la mia famiglia mi aspetta. Sarà un Natale che forse agli occhi altrui potrà sembrare povero, ma stanotte ho capito che io... avevo già tutto! E questo grazie a lei!" concludo uscendo dalla porta dell'ufficio di Smythe.
"Buon Natale, mister Smythe!" esclamo.

E davvero lo sarà un buon Natale.
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi B. Franck » 21/01/2010, 11:12

[Ebenzer]
Ascolto Hatchit e rimango alquanto confuso "domani è natale? ma allora, proprio come nella storia di Dickens, il tempo non passato realmente che sciocco" <Ah si scusami, mi ero scordato che domani fosse Natale; ovviamente comincerai il tuo nuovo lavoro da....> ma poi mentre prova ad andarsene, sento le sue ultime parole, così mi alzo e lo fermo alla porta <Tu hai visot povero idiota senza nessuno attorno concentrarsi solo sul lavoro, per questo sono diventato così; ma tu hai una famiglia e....un figlio, che dovrà essere aiutato a guarire in tutti i modi; spero di poterti avere al mio fianco Hatchit> e gli stringo la mano, avvicinandolo all'uscita <Ora scusami ma ho da fare parecchio; e una di queste cose riguarda tre persone che si sono presentate da me questa notte> Il mio ex-assistente non capisce, ma non avrà risposte su questo. Chiudo la porta e mi riavvio nella stanza con il computer <Amicus-apple: sono Ebenzer Smithe, codice fzbn301; attivazione totale; apri il mio conto bancario elettronico e la legge 611 che doveva essere approvata dalle Nazioni Unite; poi mandami i fogli di contratto per la nostra succursale in Grecia eh....> guardo in alto e grido <Non spaventarti se per caso vedrai dei fantasmi, ma devo parlare con loro ORA!>
"Più ti immergi nella lettura di un libro, più il tuo piacere aumenta, la tua indole si affina, la tua lingua si scioglie, la tua abilità si perfeziona, il tuo vocabolario si arricchisce e il tuo cuore è appagato"Jahiz 850 d.c.
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi gio » 21/01/2010, 11:35

TITANIA sconvolta

"Oh povera me! Ho povera me! E ora?" esclamo. "Ucciderò quel folletto con le mie mani, lo esilierò per un millennio, anzi due, anzi per sempre!"
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi gio » 21/01/2010, 11:36

Spirito del NAtale Presente perplesso

"Oh oh" bisbiglio rivolgendomi ai colleghi, "credo si stia rivolgendo a noi... E adesso? cosa facciamo? Quel folletto che ci ha commissionato tutta la faccenda non aveva accennato a degli sviluppi del genere..."
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi B. Franck » 21/01/2010, 13:16

[Ebenzer]
Mi avvicino al computer, dove avevo iniziato la ricerca sui tre spiriti e dico <Credo proprio di aver capito il vostro gioco, ma sarebbe meglio parlarne faccia ....spirito>
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi SeanMacMalcom » 21/01/2010, 14:18

[Puck]

<< Quel folletto, in lode al Madre Natura, ci sente ancora benissimo... >> rispondo comparendo alle spalle dei tre fantasmi, invisibile ovviamente agli umani << State buoni... che ora ci penso io... >>

Detto questo, frugo rapidamente nel mio "guardaroba" e scelgo un abito adatto allo scopo, prima di materializzarmi sul fronte opposto della stanza rispetto a Smythe, emergendo dalla penombra come fossi sempre stato lì presente...

Immagine

<< Buon Natale, Ebenezer... >> sorrido, tranquillo, avanzando verso di lui.
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi B. Franck » 21/01/2010, 14:50

[Ebanzer]
Alla mia chiamata giunge un tizio vestito di bianco seduto sulla mia poltrona <Io stavo chiamando gli spiriti e loro mi mandano....te? chi sarest?>
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi SeanMacMalcom » 21/01/2010, 15:54

[Puck]

<< Non è importante chi io sia. >> commentò, scuotendo appena il capo << Quanto l'occasione che, attraverso di me, ti è stata concessa questa notte. >>

<< Vedi... ci sono persone che trascorrono la loro intera esistenza senza riuscire a vivere realmente un solo, singolo giorno. Esse preferiscono lasciarsi sopravvivere nell'inseguimento di effimeri valori materiali, di ricchezze, tesori, potere, dimenticandosi in questo di quanto effimera sia la loro condizione, di quanto fatua sia la loro stessa esistenza. >>
<< Perché tu... >> indico il vecchio << Lui... >> indico il segretario, che poi saluto con un cenno di mano come se nulla fosse << Tutti voi... per quanto importanti vi possiate sentire, per quanto forti vi possiate credere... mi spiace dirvelo... ma siete già polvere. >>

<< L'homo sapiens sapiens, la vostra razza, esiste da... mmm... duecentomila anni... secolo più, secolo meno. Sapete quanto sono vissuti i dinosauri prima di estinguersi? Centosessanta MILIONI di anni. Milioni, badate bene. E sapete quando il pianeta Terra si è formato? Più di quattro MILIARDI e mezzo di anni fa... impressionante vero? >> sorrido, lasciando comparire fra le mie mani una piccola riproduzione del pianeta Terra, con tanto di Luna e satelliti artificiali orbitanti attorno ad essa, quasi una sorta di elaborato ologramma agli occhi dei miei interlocutori << Se l'intera esistenza della vostra razza è tanto banale nel confronto con quella del pianeta Terra... quale senso potrebbe effettivamente avere la vita stessa? Se uno starnuto, in paragone, durerebbe molto di più rispetto a tutta la vostra intera civiltà... quale senso può riservarvi quel secolo, circa, di vita riconosciutovi in questo mondo? >>

Lascio comparire il pianeta e mi muovo, con tranquillità, verso Ebenezer, allungando lentamente la mia mano verso il suo petto, per appoggiare il mio palmo nella posizione occupata dal suo ritrovato cuore.

<< La risposta al senso della vita... la risposta alle più grandi, profonde domande che da sempre hanno assillato i vostri filosofi, i vostri religiosi... è qui dentro, Ebenezer... >> sorrido, mantenendo la mia mano contro il suo petto << E tu, questa notte, lo hai compreso. Hai compreso che alcuna ricchezza, alcun potere, potranno valere fra un semplice battito di ciglia, quando la vita cesserà di essere e le tue carni diverranno semplice polvere. Hai compreso che l'importante non è quanto un uomo può avere dalla propria vita, ma quanto un uomo può dare alla propria vita. >>

<< Per quanto irrilevanti nel confronto con l'eternità... per quanto semplici gocce in un immenso oceano... tu hai ancora molti anni da vivere, Ebenezer. >> lo rassicuro, forse mentendo, o forse no, dove in verità non mi può essere concesso di conoscere in effetti quanto il vecchio ancora camminerà su questa terra << Fino ad oggi sei sopravvissuto alla tua stessa esistenza... hai avuto dalla vita tutto ciò che credevi importante poter avere. Questa notte, nel miracolo di quel giorno chiamato Natale, ti è stata concessa una grande occasione, ti è stata concessa la possibilità di offrire, finalmente, un senso a ogni cosa, nella maturata consapevolezza del senso della vita. >>

<< E, quindi, ora io ti domando: è davvero importante chi io sia? >> concludo, aprendo le braccia quasi a voler abbracciare il mondo intero << O, forse, è più importante il dono che ho voluto permettere che tu ti facessi in questo Natale? >>

E se questa volta non mi riconoscono almeno una candidatura agli Oscar, giuro che mi dimetto... :roll: :roll: :roll:
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi gio » 21/01/2010, 16:14

Titania sbuffando

"Ufff il solito attore..." dico tra me, sollevando la mano con un gesto. "Però devo dire che la favella non gli manca proprio..." Credo che potrei quasi ritirarmi e tornare al Palazzo. Non dubito che la faccenda sia ormai risolta. Il povero Ebenezer ne ha viste e sentite troppe per non perseverare sulla via del pentimento. E se anche non fosse stato convinto, la filippica del folletto lo avrà per le meno stordito.
Mi chiedo però cosa farà Hatchit. Il dipendente aveva già capito quali sono le cose importanti e ha deciso bene volendo difendere ciò che conta davvero.
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi yui00 » 21/01/2010, 16:25

Spirito del Natale Futuro

<<Caspita, avete sentito? Ci sa fare il folletto.>>
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi B. Franck » 21/01/2010, 16:29

[Ebenzer]
Cerco di rimanere abbastanza lucido per parlare anche se metà delle cose che ha detto il nuovo venuto mi hanno rimbambito; mi giro verso il computer e mi preparo a dire <Bene...se non volete dirmi il vostro nome non è un problema...ma di sicuro siete collegato anche voi con i tre spiriti che sono venuti stanotte a farmi visita; bene io direi che è anche ora di inziare a mettere ordine nella faccenda, e dato che ormai potrei credere a qualsiasi cosa, dopo la vostra venuta, è meglio se nizio a parlare io: prima che giungesse da me il terzo spirito, ho dato il via a una ricerca sul web sui tre siriti che al 98% mi ha dato come risultato il libro "canto di natale" di Dickens dal quale avete preso spunto per la vostra missione...ma un 2% mi ha dato anche un secondo risultato; un libro chiamato "storie e leggende del popolo antico" del professore di storia delle religioni a Parigi, Randino, nel quale nell'ultimo capitolo spiega che sono rimasti pochi i luoghi dove può vivere libero il popolo antico e uno di questi, casualmente è il terreno che ho acquistato io> Mi giro ora verso il nuovo venuto che mi guarda titubante e avvicinandomi dico <Quindi mi domano: e se tutto questo è stato fatto a posta per ammonirmi dal creare la mia succursale su quel terreno in Grecia? e se tutto questo fosse un modo per farmi capire quale sarebbe stata la mia fine in caso avessi distrutto il vostro mondo? che ne pensate di questa domanda?>
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Re: Locan-to di Natale (molto liberamente ispirato a Dickens)

Messaggiodi gio » 21/01/2010, 17:46

TITANIA SCONVOLTISSSSSSSSSSIMA

Stavo per andare, quando le mie orecchie fatate odono qualcosa che... "Due per cento? Che due per cento?" dico tormentandomi le mani, colta alla sprovvista.
Ecco. è successo...

DANNATO FOLLETTO!!!!!!!!!!!!!!
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