Acfé, Dfeb, Gheb

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Acfé, Dfeb, Gheb

Messaggiodi Mortalfilo » 28/01/2010, 15:05

Acfé, Dfeb, Gheb

Inoltre, nonostante il discorso inizi in questo momento, Acfé, Dfeb e Gheb non sono solo un titolo, bensì tre turbolenti fratelli a cui si riferisce una storia narrata nell’Est, solitamente conosciuta ai sofisti.
I tre erano fratelli identici, in particolare nel carattere, ma coltivavano l’uno per l’altro un disprezzo tale che nessuno li vedeva mai insieme, perciò si incontravano esclusivamente in casa; questa era tuttavia una supposizione dei conoscenti.
Curiosa fu la situazione che si creò in seguito alla morte della moglie di Dfeb, quando una malaria la strappò dal letto nuziale.
I fratelli sostenevano infatti di essere ognuno il legittimo coniuge della defunta (alcuni dicevano per il patrimonio, altri per amore, altri ancora per ripicca): nessuno poteva poi dire di aver visto insieme Eba (tale era il suo nome) Dfeb, Gheb o Acfé piuttosto che uno dei fratelli, indistinguibili fra loro. Pertanto ogni volta in cui i familiari vedevano uno dei tre insieme a una delle altre due mogli, il giorno dopo ognuno accusava gli altri, in un circolo vizioso in cui non era possibile vedere due fratelli nello stesso luogo. Il tumulto culminò con la fuga delle mogli di Acfé e Gheb (o coloro che esse presumevano fossero), stremate dalla situazione indicibile, che causò a sua volta un cieco odio nell’animo di ognuno dei fratelli verso gli altri due.
Successe perciò che i tre giunsero alla casa, armarti di pugnali intarsiati uguali fra loro e, incontratisi al centro dell’abitazione, l’ira di Acfé lo spinse a trafiggere Dfeb, il quale non esitò a infilare l’acuta punta nello sterno di Gheb che, approfittando delle ultime forze, attuò il suo fratricidio verso Acfé.
Difatti il giorno dopo i parenti ritrovarono nella casa un cadavere, di Acfé, o Dfeb, o Gheb (nessuno avrebbe potuto dirlo con certezza), il coltello piantato nel costato, altre due ferite all’latezza del diaframma.
Trovo superfluo aggiungere che gli altri due non furono più visti. Sulla tomba vennero scritti i nomi dei fratelli (nonostante i corpi degli altri due non fossero trovati), per il dubbio sull’identità del morto, e per la speranza che la morte unisse lo spirito dei tre più della vita. Evidentemente si ignorava che fosse impossibile unirli più di quanto non lo fossero stati.
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Re: [Racconto] Acfé, Dfeb, Gheb

Messaggiodi SeanMacMalcom » 28/01/2010, 23:39

Carino! :D

Fa molto "Mille e una notte"! :lol: :lol: :lol:
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Re: [Racconto] Acfé, Dfeb, Gheb

Messaggiodi gio » 29/01/2010, 15:50

quoto Sean!
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