Leon Battista Alberti ( 1406-1472)

Biografie degli autori che hanno fatto la storia delle fiabe

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Leon Battista Alberti ( 1406-1472)

Messaggiodi demon black » 13/09/2010, 22:26

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Leon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404, figlio illegittimo di Lorenzo Alberti, esponente di una ricca famiglia di commercianti fiorentini bandita da Firenze dal 1382 per motivi politici.
Scrittore in lingua latina e volgare, letterato, famoso architetto (autore del progetto del Tempio Malatestiano a Rimini, del Palazzo Rucellai a Firenze e responsabile del compimento di S. Maria Novella sempre nella città medicea, del campanile del duomo di Ferrara, della chiesa di S. Andrea a Mantova) tanto da essere considerato assieme al Brunelleschi il più grande del secolo.

Archeologo (compose una Descriptio urbis Romae, dove tentava una accurata ricostruzione della topografia di Roma antica, e cercò di recuperare le navi romane del lago di Nemi); teorico delle arti figurative, matematico, scienziato, musicista: insomma, in sé egli raccolse le doti dell'uomo nuovo del Rinascimento, l'«uomo universale», il cui ingegno e versatilità gli consentivano di primeggiare negli ambiti culturali più svariati. Per questo la sua figura è stata associata anche a quella di Leonardo da Vinci, altro genio capace di misurarsi nei campi più diversi.

All'attività letteraria l'Alberti si dedicò sin dalla giovane età, quando ancora era impegnato nei suoi studi: a Bologna scrisse una commedia autobiografica in latino, Philodoxus (Amante della gloria), che per lungo tempo venne creduta un'originale opera latina antica, visto che l'Alberti la firmò col nome di Lepido. Poi compose dei dialoghi, sempre in latino, di influenza lucianesca, le Intercoenales, mentre è del 1428 l'opera intitolata Deifira, dove, probabilmente a seguito di una delusione amorosa personale, spiegava come fuggire da un amore iniziato male.
A partire dal 1433 si dedicò alla composizione in volgare dei quattro Libri della Famiglia, forse il suo capolavoro, terminati nel 1441. Il trattato riproduce un dialogo che si svolse a Padova nel 1421 al quale parteciparono quattro componenti della famiglia Alberti, perciò personaggi realmente esistiti a cui l'autore ne aggiunse un quinto, Battista, un personaggio immaginario che impersona l'Alberti da giovane. In questo dialogo si scontrano due visioni contrapposte: da una parte la nuova mentalità, borghese e moderna, dall'altra il passato, la tradizione. Nei quattro libri Leon Battista Alberti esplora pressoché tutti i cardini del vivere sociale: il matrimonio, la vita famigliare, l'educazione dei figli, la gestione economica della famiglia, i rapporti tra le varie famiglie e quindi in generale la vita di relazione. È un testo importante sia per i contenuti, espressione dell'umanesimo civile, sia per la storia letteraria italiana grazie all'uso della lingua volgare.

L'Alberti rimase a servizio della curia fino al 1464, anno in cui il collegio degli abbreviatori fu soppresso, ma restò comunque a Roma dove morì nel 1472.
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