1 Una tranquilla locanda

Questa storia prende il via in una locanda. I personaggi della storia siamo... noi. Scopri qual è la situazione e... partecipa! Leggi e vai avanti tu. Ricordati di spiegare chi (o cosa) sei!

Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 05/03/2009, 18:56

(da Nedvd)

Guardo per un attimo ancora il bagliore verdastro uscito dalle mani di Ayram. E mi sento stanco, come non sono mai stato prima. Dopo le chiederò a cosa serve. Dopo.
Ora mi muovo con un sospiro verso gli scalini sotterranei che ci porteranno alla casa degli gnomi.
Sento la Signora che, con voce altrettanto stanca, risponde ad Ayram che Bella è al sicuro con nonna Genziana.

"Gec" penso tra me. "Ovunque tu sia, spero tu stia bene... be', ora basta. Non ci resta che sederci davanti a un fuoco. Però..." Mi volto indietro una volta ancora come se mi aspettassi di veder comparire Gec dietro di noi. La sensazione che qualcosa mi sia sfuggito e di essere arrivato molto molto vicino a quel qualcosa mi accompagna.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi anna maria tarchi » 05/03/2009, 23:00

da Zora alias La Signora

Sì il ragazzo ha ragione: non ha senso rimanere oltre qui in questo angusto cunicolo. < Sì, è meglio che andiamo> dico: una pesante stanchezza mi opprime, mi avvio verso i gradini allo stremo delle forze.
Mentre mi allontano dal buco che ha inspiegabilmente inghiottito Gec, ripenso a ciò che i miei sensi elfici mi hanno rimandato dalle pareti di questa trappola di terra: non c'era nulla, davvero nulla di malvagio e questa certezza diviene ogni momento più forte.
La giovane elfa che ci ha raggiunti ha qualcosa di verdastro tra le mani, una sorta di bagliore che si muove fino a terra ed ecco che proprio lì una piccola piantina germoglia: Ayram ci spiega che questo germoglio ci potrà avvisare qualora qualcuno ritorni nel cunicolo...chissà forse Gec o magari no, beh comunque mi sembra una buona idea, se tornerà Gec troverà un segno del nostro passaggio.
A questo pensiero uno strano ottimismo mi pervade l'anima, senza riuscire a ridare forza al mio corpo esausto, sento il bisogno di sdraiarmi e chiudere gli occhi, vorrei sì vorrei essere vicina a Bella per addormentarmi accanto al tepore rilassante del suo piccolo corpo <E' al rifugio nelle fidate mani di nonna Genziana> rispondo alla giovane elfa che, forse leggendomi nel pensiero, mi chiede di lei.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 06/03/2009, 13:10

(da Gec)

Gelo. Una sensazione di gelo mi avvolge. E l'inquietudine, che è stata mia fedele compagna delle ultime lune, torna ad assalirmi.

Balzo in piedi e stringo le mani di Gnoma Jil: "Grazie, grazie di tutto.... Vi devo moltissimo".

Poi mi guardo intorno mordendomi le labbra, sotto lo sguardo sospettoso di Gnomo Gal.
"Devo andare" torno a fissare gli occhi profondi di gnoma Jil. "Devo andare subito. Devo raggiungere la Città Murata. Potete indicarmi una via? C'è un modo per avvicinarsi alle mura senza riemergere in superficie? Sono certa che là fuori ci siano ancora dei nemici ad attendermi."
Penso che ormai la Signora e Bella sono al sicuro al Rifugio.
Il mio pensiero corre ad Ayram, di cui non so più nulla. La mia speranza è che il suo cammino abbia incontrato quello di Nedved. "E' una ragazza talmente ricca di risorse" considero tra me per cercare di tenere a bada la preoccupazione. Se dovesse accaderle qualcosa per aver deciso di aiutarci, non potrei mai, mai perdonarmelo. Proprio adesso che l'ho ritrovata...
Chiudo gli occhi con forza.
Non c'è niente da fare, sento che c'è bisogno di me altrove, ora.
Poi la mia mente dà un volto all'inquietudine che mi tormenta. "Dèi il consiglio!"
"Gnoma Jil presto" alzo la voce senza volerlo, "la strada!!!! Indicatemi la via per la Città Murata! Non c'è tempo, forse è già troppo tardi" concludo in un soffio.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 06/03/2009, 13:59

Raggiungiamo nuovamente la casa nell'albero. Una volta lì mi rivolgo a Nedved con uno sguado penetrante <credo che a questo punto sia opportuno che mi diciate cper che cosa stiamo rischiando la vita. Che cosa deve fare Gec?> domando. <Ho bisogno di sapere con precisione a che cosa andremo in contro se voglio essere preparate e reattiva in maniera efficace.> prima di aspettar la risposta mi rivolgo anche alla gnoma <Vi ringrazio dell'ospitalità ma...sarebbe troppo per voi, se vi chiedessi di procurarmi degli abiti? Non credo di essere molto protetta così> indico i lembi stracciati di stoffa che solo un gionro prima erano magnifiche vesti e accenno un mezzo sorriso. Con apprensione scopro di aver perduto il mio fido pugnale. Non ci voleva. Se almeno Mephion fosse con me...
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 06/03/2009, 19:16

(da Nedved)

"Pazienza, cara Ayram" rispondo in difficoltà. So che questa ragazza ha diritto a una spiegazione, ma non so se sono in grado di darla. Non avevo proprio previsto che potesse toccare a me. Era Gec quella delle spiegazioni. Sospiro sconsolato e accolgo l'invito di nonna Genziana che dopo avermi abbracciato con calore, mi sprona a sedermi nel piccolo, ma accogliente salotto del Rifugio.
Si sta bene qui. Mi è sempre piaciuto trascorrere del tempo con gli gnomi.
Scambio un lungo sguardo con la Signora. E dal suo stanco cenno d'assenso capisco che anche lei è daccordo. Bene, dirò ad Ayram quello che so. Immagino non sia tutto e forse non è neppure molto, ma farò del mio meglio.
Gnoma Mirta raggiunge Ayram con dei panni di stoffa verde scura. Una tunica mi pare. E forse dei pantaloni di suo marito. Un po' piccoli per Ayram ma sempre meglio dei poveri abiti che indossa ora. "Non me ne ero accorto" dico sorpreso. "Sei ridotta proprio male, eh?"

Dall'occhiata di fuoco che mi rivolge prima di ritirarsi nella camera da letto di gnoma Mirta intuisco che l'elfa non ha gradito il mio commento. Ma ecco che la mia attenzione è catturata dall'invitante sformato di funghi che nonna Genziana mi ha messo sotto il naso. Assaggio e aspetto che Ayram torni tra noi con le vesti nuove.
"Signora, siete stanchissima" dico rivolto alla Signora che ha un viso triste e stanco. "Se volete riposare, posso parlare io con Ayram..."
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 07/03/2009, 13:29

Accetto con riconoscenza gli abiti che la Gnoma mi porge e, dopo aver dato giusto peso al commento di Nedved mi ritiro nella piccola stanza che mi viene indicata. Con una certa soddisfazione mi libero degli stracci che indosso, facendone un fagotto sformato, dopodiché mi infilo pantaloni e tunica. I calzoni son un po' corti, mi scoprono le caviglie sottili, ma poco importa. Noto che tra i panni v'è anche un mantello di stoffa pesante, con cappuccio, d'un verde più scuro della tunica. Perfetto. Sento sbocciar un sorriso sul mio volto stanco. Di fretta ritorno tra gli altri e rivolta a Genziana esclamo <Grazie! Non potevo chiedere di meglio. Al momento non ho nulla per ricompensarVi, ma state certa che non mi dimenticherò di Voi.> Gli elfi hanno la memoria di ferro. Prendo posto di fronte a Nedved, che si strafoga col pasticcio di funghi. Ne prendo un po' anche io, rendendomi conto del gran fame che ho solo nel momento in cui l'aroma delizioso raggiunge il mio naso. ne ingoio una bella forchettata prima di fissare il mezzelfo con decisione e aspettativa. SOno pronta a capirne di più.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 07/03/2009, 13:56

(da Nedved)

Va bene, mi tocca. Lo sguardo di Ayram non lascia dubbi e viste le reazioni di questa dolce - si fa per dire - elfa, preferisco non contrariarla...

"Sinceramente non so da che parte cominciare" ammetto guardando Ayram con sincerità. "Non mi pare tu fossi in Città negli ultimi tempi..." Una pausa, in cui guardo la Signora. "Lei" e indico la donna in parte elfa che siede accanto a noi. "é Zora, la Signora della Città Murata. Suo marito, il Governatore, è morto quattro giri di lune fa. Sua figlia, la bimba che hai visto, è la piccola Bella. E io sono Nedved... Elfo per metà, cresciuto da Gec che mi ha trovato sull'uscio di casa sua, 58 risvegli fa. Ero uno degli uomini del Governatore, diciamo che il ruolo per cui sono stato istruito era quella di occhi e orecchie del Governatore. "Un ruolo di cui purtroppo non mi sono dimostrato degno..." la voce, mio malgrado, mi si spezza come capita sempre quando parlo di lui e di quella morte che, secondo noi, non è stata affatto un incidente. Una morte che non doveva accadere e che ha privato la Città Murata di un governante che era un uomo giusto. Dote tanto preziosa quanto rara in questi tempi
Stringo i pugni e guardo la Signora. In sua presenza non posso che sentirmi in colpa.
"E tu?" All'improvviso mi rendo conto di non sapere chi sia Ayram. Il nome non mi è nuovo, Gec mi aveva parlato di lei, ma quella che avevo in mente io era un'elfa bambina, mentre questa è una giovane adulta dalle incredibili potenzialità. "Ma tu come ci sei arrivata in questa storia?"
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi rambo » 07/03/2009, 19:51

"Non preoccuparti di loro.."dico con tono sicuro. "Gli elfi non ci daranno più alcun fastidio..muah muah".
:twisted:
Ci materializziamo all'interno del palazzograzie ai nostri poteri non ci sarà difficile penetrare nella sala del consiglio.
"Concentriamoci sul nostro obbiettivo ora.." dico a Pilù.
"Se mi posso permettere grande Pilù,io proporrei di unire i nostri poteri e far calare un profondo sonno su tutti i membri del consiglio.." mormoro silenziosamente.

Così facendo, potremmo agire in modo da non destare l'attenzione delle guardie.
"Cosa ne pensi..? " dico rivolgendomi a pilù.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 07/03/2009, 20:59

Alla notizia della morte del Governatore un'ombra passa sul mio viso. Quattro giri di luna fa. <Questo Governatore è morto nello stesso arco di tempo in cui i miei genitori sono trapassati.> Poggio il mento sul palmo aperto della mano destra. La fame è cessata di colpo, sostituita da un peso allo stomaco. Alzo lo sguardo verso Ned e riprendo a parlare <no, non sono stata in Città ultimamente...non ci vado da quando ero bambina,a dire il vero> m'interrompo per un istante, rivivendo gli offuscati ricordi d'infanzia...<Come sono finita qui? E' una storia abbastanza lunga.> mi raddrizzo sulla sedia <i miei genitori erano i Druidi Superiori del circolo dell'aria, erano due tra i più saggi e anziani esponenti del Circolo. Dopo la loro dipartita....> stringo i pugni e le nocche sbiancano. La loro morte è accaduta in circostanze più che sospette; uccidere un elfo non è cosa facile, e il fatto che la loro morte coincida con quella del Governatore mi lascia un brutto presentimento, ma per ora non ne faccio parola e continuo <... rispettando la nostra Legge, ho dovuto prendere il loro posto e diventare Druido, nonostante la mia giovane età. Dopo aver superato il Rito di Passaggio mi venne affidato un compagno animale, un lupo nero di nome Mephion> prendo uno dei bicchieri di acqua sorgiva che Gnoma Genziana ha posato sul tavolo e lo svuoto d'un fiato. <mentre cammianvo con lui riflettendo sulla scomparsa dei miei genitori, d'un tratto Mephion fiuta qualcosa e inizia a correre verso Luperen. Lo seguo più veloce del vento ma in quella foresta impossibile perdo ogni sua traccia> batto il palmo della mano destra sul tavolo <ho vagato per giorni in quel ripugnante labirinto verde finchè non ho respirato il profumo d'un torrente. Ero affamata ma ancor di più assetata quindi mi son fiondata sull'acqua limpida. Poco dopo aver ripreso a camminare ho udito rumori sospetti, come di dardi scagliati nella notte. Ho subito pensato che Mephion potesse essersi messo nei guai. Ma dopo una corsa mi son ritrovata davanti al perimetro della Città murata, con la spiacevole sensazione d'esser vicina ad un gruppo sospetto e pericoloso. Ho scavalcato le mura come un'ombra e mi son diretta alla Locanda... avevo un disperato bisogno di cibo. E mentre mangiavo ho riconosciuto Gec. Poco dopo siete entrati tu, la Signora e Bella...il resto lo conosci.> Sospiro e metto le mani nei capelli. Ho molte cose su cui riflettere. Sembra che i fatti accaduti negli ultimi Giri di luna siano in qualche modo collegati.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 07/03/2009, 21:28

(da Pilù)

"Mmm buona idea Rambo possiamo unirci e diventare un essere invincibile;
sarà fin troppo semplice schiacciarli" rifletto tra me. "Procediamo allora. E poi per andarcene potremmo chiedere all'invincibile di donarci altra velocità perchè così non faremmo fatica... Comunque l'importante è catturarli. Cominciamo...". :twisted:
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 08/03/2009, 12:32

(da Ned)

La storia di Ayram è riuscita a rattristarmi. "Mi spiace molto per i tuoi genitori" dico, sinceramente colpito.
"Ma accidenti... il tuo lupo! dobbiamo ritrovarlo!"
Io ho sempre amato gli animali, tutti ma il lupo e il falco in modo particolare.
Poi mi rendo conto che non ho finito la storia: "Alla morte del Governatore, il consiglio si è riunito - e tuttora continua a riunirsi in lunghe e difficili sedute - per nominare un successore. Come sai, dalla morte di re Baltimor il popolo ha deciso che non ci sarebbe più stato un re, e che il governo sarebbe stato affidato a un governatore. E questa carica non è ereditaria. Ma..." esitò guardando la Signora. "Gec vorrebbe la Signora quale reggente per sua figlia Bella. Non è la tradizione, però, è l'unico modo per osteggiare qualcosa di malvagio che si sta muovendo a nord... C'è un candidato... Tale Osteno, un individuo dal passato oscuro, che ha però i suoi sostenitori. Il problema è che indagando su questi sostenitori Gec ha scoperto un collegamento con le forze oscure. Quelli che sono sulle nostre tracce e hanno cercato di uccidere la Signora e Bella ieri sera... Sono guidati da un mezzo spettro, Piloudus o qualcosa del genere, Gec ha trovato che si parlava di lui in un'antica pergamena conservata nella biblioteca del Villaggio della Scienza. Ce n'è un altro simile a lui, credo sia collegato all'attacco subito dagli elfi che vivono nelle selve sud. Raomborènus, ti dice qualcosa questo nome?"
Taccio, e mi ritrovo stanco come mai. "Gec, accidenti a te, dove sei finita?"
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gnoma Jil » 09/03/2009, 16:59

"Mi spiace di non poterti aiutare di più Gec..." guardo il viso impassibile di gnomo Gal e riprendo "se non possiamo fare altro ti faremo arrivare il più vicino possibile alla Città Murata, ai piedi delle colline di Giada, buona fortuna Gec e ...forse arrivederci" stringendo la mano del saggio della città murata faccio scivolare nel suo palmo un piccolo cristallo blu...
gnoma Jil
 
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 09/03/2009, 17:23

(da Gec)

Che dolore alla testa... Porto una mano alle tempie e apro faticosamente gli occhi. tutt'intorno a me è silenzio ed oscurità. Non riesco a comprendere dove mi trovo. Mi sfrego gli occhi cercando di svegliarmi del tutto. Ma la mia mente è come ottenebrata. Mi sento come quando qualcuno ci desta di soprassalto sul più bello del sonno.
Allungo le braccia e mi sollevo a sedere. L'aria è fresca e il freddo è pungente. Non sono più prigioniera della galleria che è franata intorno a me, mentre fuggivo con Zora...
Zora!
No, lei è al sicuro. "Sì..." esito e la mia voce rompe il silenzio per un attimo. "Lei è andata avanti con la piccola". Poi mi rendo conto che sotto le dita della mia mano sinistra c'è... erba. Sono in un prato. Sento qualcosa di duro e freddo nella destra. Avvicino la mano al viso e... "Dèi! Gli gnomi! Gnoma Jil..." Balzo in piedi con gli occhi sgranati. Ma di gnoma Jil e gnomo Gal non c'è traccia.
I cristalli.... la luce... le grotte... Non c'è più nulla. Era dunque un sogno? "Ma, no, non può essere" mi rispondo da sola, fissando il piccolo cristallo blu che giace inerme sul mio palmo. "Un cristallo..." Un nodo mi prende alla gola e una profonda commozione tenta di assalirmi. Risento la voce di gnoma Jil. "Ti faremo arrivare il più vicino possibile alla Città Murata..."
Le colline di Giada...Ecco dove mi trovo.
Poi all'improvviso ecco l'ultimo ricordo. Il motivo della mia urgenza!
"Il Consiglio!"
Infilo nella tasca della tunica il cristallo che mi è già incredibilmente caro e mi guardo intorno. Le mura della Città si innalzano imponenti verso il cielo privo di lune. A meno di una clessidra. Mi incammino verso ovest con il cuore e la mente in subbuglio.
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