Oceanomare di Alessandro Baricco

Qui si parla di libri preferiti (anche non fantasy) che hanno conquistato il podio delle nostre letture.
Libri bellissimi da consigliare...

Oceanomare di Alessandro Baricco

Messaggiodi claudia » 13/02/2010, 22:08

Vorrei, vorrei con tutta me stessa essere capace di parlare di "Oceanomare", ma sarebbe come cercare di spiegare l'amore. Oceanomare è felicità pura e malinconia. E' stupirsi, e continuare a farlo ad ogni parola, ad ogni frase, ad ogni lettura. Oceanomare è leggere con il sorriso sulle labbra perchè mai le parole sono state così sublimi.
Ecco degli estratti da "Oceanomare":

"Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo. Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle -Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni -i giorni, gli istanti- che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo -Tu sei matto. E per sempre lo amerà."
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Re: Oceanomare di Alessandro Baricco

Messaggiodi claudia » 13/02/2010, 22:08

Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
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Re: Oceanomare di Alessandro Baricco

Messaggiodi claudia » 13/02/2010, 22:09

La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine- uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare - vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere - sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire- perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande, perfino senza meraviglia - ricevere -solo- ricevere- negli occhi - il mondo.
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Re: Oceanomare di Alessandro Baricco

Messaggiodi claudia » 13/02/2010, 22:10

Preghiera di uno che si è perso, e dunque, a dirla tutta, preghiera per me. Signore Buon Dio, abbiate pazienza, sono di nuovo io.
Dunque, qui le cose vanno bene, chi più chi meno, ci si arrangia, in pratica, si trova poi sempre il modo di cavarsela, voi mi capite, insomma, il problema non è questo.
Il problema sarebbe un altro, se avete la pazienza di ascoltarmi. Il problema è questa strada, bella strada questa che corre e scorre e soccorre, ma non corre diritta, come potrebbe e nemmeno storta come saprebbe, no. Curiosamente si disfa.
Credetemi (per una volta voi credete a me) si disfa. Dovendo riassumere, se ne va un po' di qua, un po' di là, presa da improvvisa libertà. Chissà.
Adesso, non per sminuire, ma dovrei spiegarvi questa cosa, che è cosa da uomini, e non è cosa da Dio, di quando la strada che si ha davanti si disfa, si perde, si sgrana, si eclissa, non so se avete presente, ma è
facile che non abbiate presente, è una cosa da uomini, in generale, perdersi. Non è roba da Voi. Bisogna che abbiate pazienza e mi lasciate spiegare. Faccenda di un attimo. Innanzitutto non dovete farvi fuorviare dal fatto che, tecnicamente parlando, non si può negarlo, questa strada che corre, scorre, soccorre, sotto le ruote di questa carrozza, effettivamente, volendo attenersi ai fatti, non si disfa affatto.
Tecnicamente parlando.
Continua diritta, senza esitazioni, neanche un timido bivio, niente.
Diritta come un fuso. Lo vedo da me. Ma il problema, lasciatevelo dire, non sta qui. Non è di questa strada, fatta di terra e polvere e sassi, che stiamo parlando. La strada in questione è un'altra. E corre non fuori, ma dentro. Qui dentro. Non so se avete presente: la mia strada.
Ne hanno tutti una, lo saprete anche voi, che tra l'altro, non siete estraneo al progetto di questa macchina che siamo, tutti quanti, ognuno a modo suo. Una strada dentro ce l'hanno tutti, cosa che facilita, per lo più, l'incombenza di questo viaggio nostro, e solo raramente, ce lo complica. Adesso è uno dei momenti che lo complica. Volendo riassumere, è quella strada, quella dentro, che si disfa, si è disfatta, benedetta, non c'è più. Succede, credetemi, succede. E non è una cosa piacevole. Io credo che quella vostra trovata del diluvio universale, sia stata in effetti una trovata geniale. Perché a voler trovare un castigo, mi chiedo cosa sia meglio che lasciare un povero cristo da solo in mezzo a quel mare. Neanche una spiaggia. Niente. Uno scoglio. Un relitto derelitto. Neanche quello. Non un segno per capire da che parte andare, per andarci a morire.
... So perfettamente qual è la domanda, è la risposta che mi manca.
Corre questa carrozza, e io non so dove. Penso alla risposta, e nella mia mente diventa buio. Così questo buio io lo prendo e lo metto nelle vostre mani. E vi chiedo Signore Buon Dio di tenerlo con voi un'ora soltanto, tenervelo in mano quel tanto che basta per scioglierne il nero, per scioglierne il male che fa nella testa, quel buio nel cuore, quel nero, vorreste? Potreste anche solo chinarvi, guardarlo, sorriderne, aprirlo, rubargli una luce e lasciarlo cadere che tanto a trovarlo ci penso poi io, a vedere dov'è.
Una cosa da nulla per voi, così grande per me. Mi ascoltate Signore Buon Dio? Non è chiedervi tanto, è solo una preghiera, che è un modo di scrivere il profumo dell'attesa. Scrivete voi dove volete il sentiero che ho perduto. Basta un segno, qualcosa, un graffio leggero sul vetro di questi occhi che guardano senza vedere, io lo vedrò. Scrivete sul mondo una sola parola scritta per me, la leggerò. Sfiorate un istante di questo silenzio, lo sentirò. Non abbiate paura, io non ne ho. E scivoli via questa preghiera con la forza delle parole, oltre la gabbia del mondo, fino a chissà dove. Amen
claudia
 
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Re: Oceanomare di Alessandro Baricco

Messaggiodi demon black » 11/03/2011, 11:14

Comprato spinta dall'entusiasmo di Claudia...era talmente entuesiasta che, non appena l'ho visto, l'ho comprato senza esitazione :ugeek:

Bellissimo!!!!!! *___*

Che cos'è il mare? Una distesa d'acqua, certo, è palese ma...che cos'è il mare?
L'acqua è solo qualcosa che lo compone perchè il mare è molto più che semplice acqua. Il mare è vita, morte, amore, odio, pazzia, sanità...il mare tutto toglie e tutto crea!
Io amo il mare fin da quando ero piccola ma Oceano Mare mi ha fatto rinnamorare del mare, mi ha fatto scoprire il lato oscuro del mare, mi ha fatto capire che...nessuno conosce il mare.
C'è chi lo ama, c'è chi cerca di capirne il limite, c'è chi cerca di intrappolarlo sulla tela, c'è chi cerca la guarigione, c'è chi cerca la vita....ma chi è e cosa contiene l' Oceano Mare?
In esso c'è la vita ma c'è anche la forza per distruggerla, in esso c'è l'amore ma anche l'inarrestabile odio, in esso c'è la sanità ma anche molta pazzia...non puoi descriverlo, tu puoi solo cercare di descriverlo perchè non appena pensi che ci sei riuscito, ti rendi conto che tu hai solo descritto una parte infinitesimale di esso. Non puoi prenderlo tra le mani, puoi solo cercare di farlo perchè esso ti sfuggirà sempre...

Il libro, Oceano Mare, mi ha trasmesso tante, molte emozioni. Sono passata dalla tranquillità di una piacevole lettura all'angoscia ed orrore per il dolore, sono passata dalla tristezza per la morte all'allegria per un amore di un giovane professore...sono stati molteplici i sentimenti che ho provato con questo libro e tutti sono stati contrastanti. Non c'è stato un personaggio che ho amato di più e uno di meno...li ho amati tutti (cosa strana per me) alla stessa maniera....uhm :roll: ...ok, un occhio di riguardo l'ho avuto per Bartleboom....adoro quell'uomo!!!! :lol: :lol: :lol: :lol:
L'angoscia più totale l'ho provata nella seconda parte del libro, Il Ventre del Mare, ero su quella zattera e combattevo con loro la notte per non morire e per non essere mangiata...mio Dio, è stato incredibile e allucinante!
Io...non so che dire....in questo momento (sono passate solo 2 ore da quando l'ho finito) sono solo piena di Mare!
E' una sensazione talmente strana che risulta, per me, indescrivibile! Non si può raccontare, si può solo viverla!
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Re: Oceanomare di Alessandro Baricco

Messaggiodi demon black » 11/04/2011, 21:20

Il pezzo che ho preferito di più e che mi è rimasto impresso, sono le parole di Elisewin quando ancora doveva raggiungere la Locanda e sta parlando con Atterdel....

"Padre Pluche mi legge i libri, ogni tanto. Quelli non mi fanno male. Mio padre non vorrebbe ma... insomma ci sono storie anche... emozionanti, capite?, con gente che uccide, che muore... ma potrei ascoltare qualsiasi cosa se viene da un libro, questo è strano, riesco anche a piangere ed è una cosa dolce, non c'è di mezzo quel tanfo di morte, piango, tutto qui, e Padre Pluche continua a leggere, ed è molto bello, ... "

Quello che più mi ha affascinato di Elisewin, è la sua anima malinconica, dolce e pura!
E' una ragazza tranquilla ma, nonostante quello che pensa il padre o Padre Pluche, è anche una ragazza molto forte!
Per lei il mare assume il significato di vita, di amore...

Per ogni personaggio il mare ha un significato diverso...

Elisewin :arrow: vita, amore
Ann Deverià :arrow: fuga
Bartleboom :arrow: ricerca
Plasson :arrow: sogno
Adamas :arrow: odio, vendetta

Plasson, pittore famoso, sogna di poter dipingere il mare ma non ci riesce...mi piace, il suo è un personaggio romantico. Alla fine si scopre che le sue tele alla Locanda almayer furono tutte interamente bianche...io mi sono fatta un'interpretazione del tutto personale su ciò.
Le sue tele sono bianche non perchè non è riuscito a carpire gli occhi del mare ma perchè lui è così che si immagina il mare. Il mare è incatturbile, sfuggente, è tutto e niente....e questo sono le sue tele bianche: incatturabili, sfuggenti, tutto e niente!
Il bianco è la somma di tutti i colori come il mare è la somma di tutti i sentimenti e di tutto ciò che si trova sulla terra!

Ann Deverià, è l'unico personaggio che mi è rimasto indifferente :roll:
Moglie insoddisfatta, si trova l'amante, il mrito la sorprende a letto con l'altro, il marito l'esili alla Locanda.
Lei è alla ricerca, credo, della felicità e....è destinata a non trovarla mai :cry: :cry: :cry:

Bartleboom, ricercatore dei limiti della Terra. sta scrivendo un'enciclopedia su di essi...sul limite di un burrone, di una montagna, di un albero, di un fiore...del mare.
Lui è un personaggio romantico e timido: stupende sono le lettere che scrive immaginando di darle, un giorno, alla donna della sua vita quando la incontrerà!
Per me la sua ricerca sul mare non ha nessun senso perchè...l'inizio è la fine e la fine è il suo inizio!

Elisewin, che dire di lei....dolce, malinconica ma forte e tenace tanto basta per difendere le sue idee e le sue decisioni!
Il suo personaggio si evolve molto durante la storia fino all'apice finale quando riuscirà a trovare se stessà in un mare in tempesta!

Adams, marinaio. Il suo animo è piano di rancore e odio ( e a ben ragione!!!!! :evil: ). La sua vendetta sarà anche la sua fine. Ho pianto, si, ma era un pianto di felicità perchè finalmente la sua anima ha ritrovato la pace e Thérèse può riposare tra le braccia del mare!
Maledetto, maledetto Savigny!!!! :evil: :evil: :evil:
Alla fine, comunque, credo di esser riuscita a capire anche Savigny....anche lui era morto da tempo....il mare ha ucciso la sua anima!
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