Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Leggere, rileggere, e leggere ancora. Come, quando, cosa e perchè...

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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi demon black » 31/07/2011, 11:16

nihal87 ha scritto:sono arrivata a un punto di non ritorno :ugeek: in realtà ero riuscita a stare senza per ben un mese!!! Perchè avevo problemi di pancia ecc (probabilmente dati dalla CocaCola :| ), ma poi.... all'ennesimo trancio di pizza con davanti un bicchiere d'acqua mi sono venute le lacrime :lol: il mio problema è che mangio una caterva di pizza e tale caterva nella mia abitudine culinaria va innaffiata da una bella bottiglia di CocaCola :lol: e quindi ne bevo un sacco :lol:


Il primo passo verso la disintossicazione è ammettere il problema :ugeek:
Io ancora non riesco a farlo con la cioccolata :roll:
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi Tremalnaik » 31/07/2011, 11:24

demon black ha scritto:Trem...la discussione sta uscendo un pò fuori dai binari ;)
Comunque mi spiace per i tuoi affituari :cry: :cry:
Ma sappi che anche i cristiani massacrarono chi non lo era oppure li rilegavano in ghetti trattandoli da bestie neanche degne di respirare la loro aria....come ti ho detto prima, c'è del buono e del cattivo in tutti noi, indifferentemente dalle religioni, etnie, pensieri, etc etc

Solo questa risposta e poi basta, prometto :!: Ti sei accorta che parli al passato? Direi proprio passato remoto :!: La nostra società è andata avanti, si può dire lo stesso della loro? Poi io non temo un assalto armato quanto un'infiltrazione lenta ma costante
perchè loro poverini non devono essere trattati da diversi (e fin qui ci siamo) ma dobbiamo trattarli con i guanti :!: (e qui ci siamo un pò meno!)
Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi claudia » 31/07/2011, 11:49

ziadada ha scritto:Ho letto ed apprezzato libri scritti da persone tremende, ma in questo caso proprio mi pare che il personale della scrittrice falsi in qualche modo proprio ciò che nei suoi libri ho amato di più... :?


Quindi tu dici che il messaggio trasmesso dal libro perde di efficacia quando sai che l'autrice nel suo privato la pensa diversamente. A me però, a questo punto, sorge un'altra domanda: per quale motivo una persona scrive cose che non pensa? Oppure, nella sua visione, ci sono diversi più diversi che non possono essere assolutamente accettati? E quanto della visione proposta dai libri le era stata imposta dall'editore per poter vendere?

Se non ricordo male Sean, qualche tempo fa, aveva accennato a qualcosa riguardo alla sua (dell'autrice) scelta di rescindere il contratto con l'editore e pagare una penale pur di non sentirsi più costretta a modificare i suoi testi. Sinceramente non ricordo se la questione stesse proprio in questi termini oppure fosse diversa, dovrei ricercare quella discussione (era nel gruppo di anobii, se non sbaglio).

Ah, scusate, sono antipatica lo so, ma potremmo cercare di restare in tema? A volte mi immagino di essere qualcuno che capita per caso a leggere alcune nostre discussioni e sinceramente faccio fatica a credere che riesca a capirci qualcosa. Noi ci conosciamo e, magari, ci divertiamo anche, ma per gli esterni credo sia difficile seguirci. Abbiamo sezioni e tavoli appositi per parlare dei nostri problemi, gusti e altro. Nelle discussioni di questo tipo, cerchiamo di rimanere il più possibile IN TOPIC. (Pronta a ricevere le bastonate :) )
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi ziadada » 31/07/2011, 12:41

Per come ricordo io, l'autrice dichiarava di avere lasciato la sua precedente casa editrice proprio perché i suoi libri erano stati editati in modo da non esprimere più il suo vero pensiero :? , e perché la stessa pubblicava anche scrittori di idee politiche avverse alle sue. La mia preoccupazione, che mi trattiene dal leggere il successivo romanzo, è proprio che potrebbe esserci un'inversione di tendenza rispetto a quello che avevo amato di più nei precedenti. :cry:

Il discorso degli autori su internet, purtroppo, c'entra, secondo me.
A leggere un autore del passato, che magari scriveva ispirandosi ai suoi abusi di stupefacenti o alcool, o induceva a prostituirsi con lui ragazzini poverissimi, o sosteneva lo schiavismo, ecc. ecc. non mi sento di avallare le sue azioni. E' molto più difficile fare lo stesso con un autore che è vivo, valuta i suoi dati di vendita, legge le recensioni dei suoi libri, eccetera...
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi saxosax » 31/07/2011, 13:00

claudia ha scritto:Quindi tu dici che il messaggio trasmesso dal libro perde di efficacia quando sai che l'autrice nel suo privato la pensa diversamente. A me però, a questo punto, sorge un'altra domanda: per quale motivo una persona scrive cose che non pensa? Oppure, nella sua visione, ci sono diversi più diversi che non possono essere assolutamente accettati? E quanto della visione proposta dai libri le era stata imposta dall'editore per poter vendere?


Scusate. Io non ho nemmeno capito di chi state parlando e probabilmente anche sapendo il nome non capirei niente lo stesso :-P Ma a me sembra impossibile quello che state dicendo. Come fa una persona a scrivere dei libri dicendo esattamente il contrario di quello che pensa? E non sto parlando di frasette buttate là sto parlando di libri interi, che nella loro interezza passano un certo tipo di messaggio. Trovo quasi impossibile che un editing, per quanto invasivo, possa trasformare un romanzo a tal punto. A meno che il messaggio di cui stiamo parlando non passi, nel libro, solo attraverso i fatti raccontati, allora per travisare il significato del testo tutto basta cambiare quelli. Ma se in questo caso è stato davvero così facile, magri questi libri di cui parlate non erano poi sto gran che.
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi demon black » 31/07/2011, 13:18

Sax...l'autrice è strafamosissima...

saxosax ha scritto:Come fa una persona a scrivere dei libri dicendo esattamente il contrario di quello che pensa?


Semplicemente scrivendo quello che la gente vuole che scriva.
Io so di casi in cui l'editing e l'editore hanno cambiato e stravolto completamente una storia trasformandola in un altra!!!
Ora non ricordo quale libro sia (ho la memoria corta) ma me lo ricordo perchè la cosami colpì tantissimo ene rimasi shockata! :shock:

ziadada ha scritto:Per come ricordo io, l'autrice dichiarava di avere lasciato la sua precedente casa editrice proprio perché i suoi libri erano stati editati in modo da non esprimere più il suo vero pensiero :? , e perché la stessa pubblicava anche scrittori di idee politiche avverse alle sue. La mia preoccupazione, che mi trattiene dal leggere il successivo romanzo, è proprio che potrebbe esserci un'inversione di tendenza rispetto a quello che avevo amato di più nei precedenti. :cry:


Quidni dici che, non avendo più freni e censure, con un altro editore lei potrebbe addirittura scrivere tutto quello che le passa per la testa senza neanche accorgersi delle assurdità madornali che spara e senza più che nessuno gliele "pari"? :shock:
Io spero proprio di no!!!! :cry:

claudia ha scritto: per quale motivo una persona scrive cose che non pensa? Oppure, nella sua visione, ci sono diversi più diversi che non possono essere assolutamente accettati? E quanto della visione proposta dai libri le era stata imposta dall'editore per poter vendere?


E se lei avesse sempre scritto in modo ironico e sarcastico e nessuno se ne fosse mai accorto? :roll:
voglio dire....quante volte noi diciamo cose che in realtà non pensiamo ma, per la legge "del quieto vivere" le diciamo e l'altro neanche se ne accorge che lo stiamo prendendo in giro o che lo ammettiamo in modo ironico e sarcastico?
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi claudia » 31/07/2011, 13:51

demon black ha scritto:
Quidni dici che, non avendo più freni e censure, con un altro editore lei potrebbe addirittura scrivere tutto quello che le passa per la testa senza neanche accorgersi delle assurdità madornali che spara e senza più che nessuno gliele "pari"? :shock:
Io spero proprio di no!!!! :cry:


Beh, Balckie, il discorso non è "parare" quello che lei scrive, perché sarebbe censura. Lei, per quello che mi riguarda, può scrivere quello che vuole, io se non condivido non leggo e amen.
Quello che non capisco è come e se c'è stata veramente un'inversione di tendenza tra quello che ha scritto in passato e quello che pensa ora, oppure se la sua precedente produzione aveva il solo scopo di guadagnare.
E comunque si torna al discorso iniziale: tutto ciò può farmi piacere di meno i suoi libri? Anzi, si va ancora più in là: sapendo che quello che è scritto non è il vero pensiero dell'autrice, non è possibile che questa consapevolezza ammanti la lettura di un velo di ipocrisia?
Come diceva giustamente ziadada interviene anche un fattore temporale; un conto è leggere idee non condivise o condivisibili di qualcuno che è morto e sepolto, un conto è leggere le stesse cose da parte di una persona viva e attiva. Sarà un pensiero stupido, ma ho come l'impressione che il pensiero di qualcuno ancora in vita abbia più possibilità di modificare il presente.Rripeto, magari è solo un'impressione stupida.
Ultima modifica di claudia il 31/07/2011, 14:05, modificato 2 volte in totale.
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi ziadada » 31/07/2011, 13:53

demon black ha scritto:Semplicemente scrivendo quello che la gente vuole che scriva.
Io so di casi in cui l'editing e l'editore hanno cambiato e stravolto completamente una storia trasformandola in un altra!!!
Ora non ricordo quale libro sia (ho la memoria corta) ma me lo ricordo perchè la cosami colpì tantissimo ene rimasi shockata! :shock:


Io ho letto recentemente la storia di un autore (statunitense, se non ricordo male) che deve la sua fama al suo stile asciuttissimo e stringato: in realtà, pare che questo risultato sia stato ottenuto tutto a tavolino dall'editor che aveva valutato che il mercato in quel momento voleva quel tipo di prodotto, e che addirittura l'autore abbia supplicato di non pubblicare il romanzo piuttosto che ridurlo così! :?
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi demon black » 31/07/2011, 14:05

claudia ha scritto:Sarà un pensiero stupido, ma ho come l'impressione che il pensiero di qualcuno ancora in vita abbia più possibilità di modificare il presente. ripeto, magari è solo un'impressione stupida.



Del tipo "Se lo ha scritto lei che ammiro (o che lo pensi lei che ammiro) allora è vero e faccio mio il suo pensiero" ?
Intendi questo?
Se intendi questo, allora credo che la cosa sia più che possibile!
Quanti fan "fanatici" prendono per oro colato quello che dicono cantanti e gente dello spettacolo?
La cosa succede e con maggio successo, anche con gli scrittori perchè vengono considerati "più intelligenti" della media e quindi "loro si che ci capiscono e se dicono così, allora è vero".

Ritornando alla tua domanda iniziale : tutto ciò può farmi piacere di meno i suoi libri?
La mia risposta è si :|
Ti ricordi di quell'autrice che ti ho parlato a Villa Borghese mentre andavamo al museo? Beh, io non ci riesco a leggerla nonostante ero curiosissima di comprarmi il suo libro.
Per quanto riguarda invece l'autrice in questione, come ho già detto, ho il suo primo volume, lo leggerò molto più in là solo perchè l'ho comprato :?
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi claudia » 31/07/2011, 14:08

demon black ha scritto:
claudia ha scritto:Sarà un pensiero stupido, ma ho come l'impressione che il pensiero di qualcuno ancora in vita abbia più possibilità di modificare il presente. ripeto, magari è solo un'impressione stupida.


Del tipo "Se lo ha scritto lei che ammiro (o che lo pensi lei che ammiro) allora è vero e faccio mio il suo pensiero" ?
Intendi questo?


No, non intendevo questo. Però se leggo un libro pro-schiavismo scritto nell'800, mi fa meno impressione che se leggo un libro che tratta dello stesso argomento ma scritto da una persona ancora viva.
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi demon black » 31/07/2011, 14:14

claudia ha scritto:No, non intendevo questo. Però se leggo un libro pro-schiavismo scritto nell'800, mi fa meno impressione che se leggo un libro che tratta dello stesso argomento ma scritto da una persona ancora viva.


Perchè nell'800 era normale che avessero questi pensieri mentre ora, che siamo negli anni 2000, non dovrebbero esserci ancora persone così? :roll:
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi claudia » 31/07/2011, 14:19

demon black ha scritto:
claudia ha scritto:No, non intendevo questo. Però se leggo un libro pro-schiavismo scritto nell'800, mi fa meno impressione che se leggo un libro che tratta dello stesso argomento ma scritto da una persona ancora viva.


Perchè nell'800 era normale che avessero questi pensieri mentre ora, che siamo negli anni 2000, non dovrebbero esserci ancora persone così? :roll:


Perché questo? Se l'umanità avesse sempre imparato dai propri errori a quest'ora non dovrebbero esserci più guerre, né ingiustizie, né razzismo e chi più ne ha più ne metta...
Un pensiero, a mio parere, sbagliato rimane sbagliato; però un pensiero sbagliato di cento anni fa mi sembra possa causare meno danni.
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Re: Il "privato" dello scrittore e la sua opera "pubblica"

Messaggiodi demon black » 31/07/2011, 14:27

claudia ha scritto:Un pensiero, a mio parere, sbagliato rimane sbagliato; però un pensiero sbagliato di cento anni fa mi sembra possa causare meno danni.


Secondo me no. Un pensiero di 100 anni fa può causare più danni ora che nel passato in cui è nata l'idea perchè questo vuol dire che nessuno ha imparato dagli errori passati e che, nonostante tutto, si continui a preseverare in ideali ingiusti e sbagliati!
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