Opera prima, ma chi lo dice?

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Opera prima, ma chi lo dice?

Messaggiodi gio » 30/09/2009, 14:53

Lo scrittore esordiente tizio crescerà. O sta crescendo.
Un bellissimo esordio, le prossime opere ci sorprenderanno.
Opera prima. Vediamo i prossimi lavori.
Promette bene.

Ma perchè? Ma chi lo dice?
Perchè quando uno scrive un romanzo dovrà per forza essercene un altro e poi un altro e un altro ancora?
Uno non potrebbe avere nella mente e nel cuore QUELLA storia, proprio quella lì e nessun'altra?

La "storia della vita" non esiste più?

Un tempo con i grandi della letteratura, diciamo con la maggior parte, si parlava di opera principale - quella mitica, vera, passata ai posteri - e opere secondarie che non volevano gareggiare con la principale e spesso rientravano in generi diversi.

Ora gli autori famosi sfornano libri a tutto spiano. Certo, 'colpa' in parte delle case editrici che trovato l'autore che vende vogliono guadagnare il più possibile, ma... forse è un fenomeno di costume dei tempi nostri?

Non so, voi cosa ne pensate?
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Re: Opera prima, ma chi lo dice?

Messaggiodi demon black » 01/10/2009, 21:20

Sicuramente è anche per colpa (se ce ne è una) degli editori che pungolano i scrittori perchè scrivano altri libri ma lo è anche delle mode del momento se escono un libro dopo l'altro.

Voglio dire...guarda adesso!!!
c'è la moda dei vampiri iniziata, non con Twilight & famiglia, ma con il film Underworld!!!!
Da allora impazzano siti internet e poi ha preso piede nelle fumetterie e libri!!!!
Già, il fenomeno non è limitato alle sole librerie e produzioni cinematografiche, ma anche alle fumetterie!!!

Prima il fenomeno vampiri era contenuto ai soli fans, ora si è allargato a macchia d'olio, è fuori controllo (e te lo dice una pazza vampiriana, lo sai)!
Ogni 3 libri "normali" ne escono 10 sui vampiri % company...prima c'era un pò meno scelta, ma almeno i lavori erano migliori, mentre ora...va bene qualsiasi cosa, purchè abbia i denti a punta e sia pallido!!!
Se il problema fosse circoscritto solo ai libri sui vampiri, sarebbe ok, ma non è così!!!

Sulla copertina del terzo di Shadowhunters di Cassandra Clare hanno scritto per aumentare le tirature "un vampiro che cammina alla luce del sole...vampiro...vampiro...vampiro..." ma ti prego!!!!!
Simon appare quasi per nulla nel primo libro, un pò di più nel secondo e nel terzo...te lo dico una volta che l'ho letto :lol: !!!
Quello che voglio dire è che i vampiri nella serie della Clare, solo moltooooooooo marginali nelle storie , vengono nominati solo perchè fanno parte dei Nascosti, e tu editore che cosa fai?!
Mi fai a scrivere una cosa del genere come se loro fossero i protagonisti solo per attirare le ragazzine infatuate di Edward che non hanno mai neanche sentito nominare Bram Stoker!!!

...in conclusione, la colpa è degli editori che battono il ferro finchè è caldo e fanno scrivere a più non posso i vari scrittore anche se il genere non è il loro ma è quello che va di moda al momento 8-)
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Re: Opera prima, ma chi lo dice?

Messaggiodi Alessandra Paoloni » 19/11/2009, 21:39

Purtroppo le case editrici sono aziende e vendono quello che va di moda al momento. Figuriamoci che sono entrata in libreria qualche settimana fa e c'era un tavolo ingombro solo di libri sui vampiri!! in tutte le salse!!!! Un fenomeno simile si era visto con harry Potter: quando uscirono i primi libri tutti a scrivere di maghi e bacchette magiche!!! Io vi parlo da scrittrice: non mi piace seguire le mode anche perchè non ne sarei neanche capace. Anche io scrivo fantasy, ma chi ha letto il libro sa che mi distanzio dai prototipi, anche per ribellione se così vogliamo dire. Forse per questo ho pubblicato con una casa editrice che nessuno conosce....ma poco male ragazzi. Non mi lamento perchè scrivo ciò che voglio e non perchè il mercato lo richiede. Ovvio poi il genio dello scrittore sarebbe quello di conciliare il fenomeno del momento e il suo metodo e genere personale. Ma ripeto: le case editrici sono aziende che valutano non la bravura dello scrittore ma i soldi che potrebbe portare. E' tutto un misero business... :cry:
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Re: Opera prima, ma chi lo dice?

Messaggiodi niji » 19/11/2009, 21:49

sono d'accordo con quello che avete detto, ma vorrei ricollegarmi al discorso della "storia nel cuore".
Perchè quando uno scrive un romanzo dovrà per forza essercene un altro e poi un altro e un altro ancora?
Uno non potrebbe avere nella mente e nel cuore QUELLA storia, proprio quella lì e nessun'altra?

Adesso, io penso che per imparare a scrivere, a raccontare... serva molto impegno, molto studio e dedizione.
Già solo l'idea di scrivere 100 pagine di qualcosa, qualunque cosa, mi fa venire il mal di testa al solo pensiero...
Poi rivederla, correggerla... una, due, tre o più volte. Da panico!
Io credo che serva un'amore incredibile per l'arte della scrittura, e questo porterà a scrivere ancora e a volersi migliorare.
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Re: Opera prima, ma chi lo dice?

Messaggiodi Alessandra Paoloni » 19/11/2009, 22:47

Eccome se serve dedizione e amore!!! Se non hai la passione non trascorreresti mai ore e ore al pc per scrivere revisionare appuntare descrivere....E questo discorso penso valga per tutte le arti. E la voglia di migliorarsi cresce sempre di più, perchè ogni storia è diversa, ha un intreccio diverso e esige uno stile diverso.

La "storia della vita" non esiste più?

Non è che non esiste più la storia della vita, è solo che uno scrittore non può soffermarsi su un'idea e sviluppare solo quella. Per esperienza ti dico che quando uno scrittore scrive la parola fine a una storia, avverte una sorta di malinconia che però viene subito superata con l'inizio di un'altra. E come dice Francy si rimette subito a lavoro per migliorarsi, perchè un'artista non è un'artista secondo me se si ferma e dice: "ecco, sono arrivato, ho imparato tutto quello che si doveva imparare". E si che i grandi avevano libri per i quali sono divenuti immortali ma come tu stesso hai detto hanno scritto altre cose, non si sono soffermati a un titolo solo. Credo che un artista debba "sfornare" opere diverse per mettersi costantemente alla prova; poi il tempo dirà se ci è riuscito e stabilirà se ci saranno libri per i quali sarà ricordato.
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