REMI' , le sue avventure

Moderatore: demon black

REMI' , le sue avventure

Messaggiodi demon black » 17/08/2010, 21:20

Di questo cartone mi piaceva solo la sigla :lol: :lol: :lol: :lol:
...il resto era troppo smielato :?

Immagine

Remì le sue avventure è un anime giapponese creato dalla Tokyo Movie Shinsha nel 1977, tratto dal romanzo "Senza famiglia" (Sans famille) dello scrittore francese Hector Malot. È stato trasmesso in Italia su Raiuno a partire dall'ottobre 1979 con il titolo "Remì le sue avventure". La sigla era cantata da "I ragazzi di Remì" e firmata da Vince Tempera.

Nel 1999 Mediaset ha prodotto una nuova edizione dal titolo Ascolta sempre il cuore Remì con una nuova sigla di Cristina D'Avena con titolo omonimo e rifacendone interamente il doppiaggio. Nel 2003 la stessa Mediaset ha riproposto l'anime con la vecchia sigla del 1979 pur mantenendo le immagini e il titolo della nuova sigla.

A differenza della serie del 1996 "Dolce piccola Remì" della Nippon Animation, ispirato assai più liberamente allo stesso romanzo e che ha per protagonista una bambina, questa versione ha come protagonista un ragazzo ed è molto più rispondente alla trama originale del libro.

TRAMA

Nato a Londra da una nobile famiglia inglese, Richard Milligan viene rapito ancora in fasce per ordine dello zio che vuol diventare unico erede delle fortune di famiglia. I rapitori lasciano il neonato in Francia a Parigi, dove il signor Gerolamo Barberin lo trova per caso e decide di allevarlo insieme alla moglie, dandogli il nome di Remì. Il padre lavora come muratore a Parigi e manda i pochi soldi che guadagna alla moglie in paese, ma un brutto giorno si infortuna cadendo da un'impalcatura, rimanendo invalido al lavoro. Fa causa al padrone del cantiere spendendo tutti i soldi della famiglia nel processo, ma la perde: la famiglia è completamente rovinata ed è costretta a vendere l'unica mucca per ripagare i debiti.

Remì ora è una bocca di troppo da sfamare e il signor Barberin accetta la proposta del signor Vitali, incontrato per caso in una locanda della città, che si dice interessato a prendersi cura del ragazzino ormai di otto anni, e farlo lavorare nella sua compagnia artistica ambulante. La decisione spezza il cuore della madre adottiva, che non accetta la decisione del marito, ma Remì è ormai partito ed è un membro della compagnia Vitali, assieme ai cani Capi, Zerbino, Dolce ed alla scimmietta Joli Coeur.

Col passare del tempo Remì si integra perfettamente nella compagnia, imparando a fare parecchi numeri divertenti con gli animali, ma i momenti sereni terminano quando il signor Vitali, per difendere il suo cane Capi dai maltrattamenti di un gendarme, finisce in carcere per due mesi.

Remì è così costretto ad addossarsi il carico del mantenimento degli animali e quando ormai, stremato e senza cibo è assalito dalla disperazione, incontra casualmente la signora Milligan, che con la sua imbarcazione, il Cigno, sta risalendo i fiumi della Francia nella speranza di guarire il figlioletto Arthur colpito da una grave forma di artrosi alle gambe. La signora Milligan è in realtà la vera madre di Remì, ma sia lei sia il ragazzo non hanno assolutamente idea del legame che li unisce.

Accolto sulla barca, Remì accetta di passare sul Cigno i mesi che lo separano dalla scarcerazione del signor Vitali e il lungo soggiorno del ragazzo a bordo, porta la signora a convincersi che il suo primogenito Richard, rapito in tenera età, sia ancora vivo.

Allo scadere del secondo mese, Vitali viene liberato e Remì si rimette in viaggio con lui, ma la vita della compagnìa subisce un duro colpo durante lo stesso inverno di quell'anno. Le nevicate insistenti non lasciano scampo a chi, come loro, si rifugia in una capanna nei boschi: nella notte i lupi sbranano Zerbino e Dolce, inoltre la scimmietta si ammala di una preoccupante polmonite. Vitali si rende conto dell'impossibilità di sopravvivere in condizioni simili e decide di trovare una sistemazione per il suo figlioccio. Il destino però non gli sorride, una seconda tormenta gli è fatale e dopo la morte della scimmietta pochi giorni prima, muore lasciando solo il ragazzo, che sopravvive solo perché il fedele Capi lo salva scaldandolo con il suo corpo.

Il ragazzo semiassiderato viene trovato dalla famiglia Acquin, che lo cura e lo accoglie come un figlio, anche per la forte simpatìa che per lui nutre Elisa la più piccola delle figlie, che per una malattia infantile ha perso l'uso della parola. Non passa molto tempo che la sciagura si abbatte senza pietà anche sulla famiglia Acquin, la quale, già indebitatasi per costruire una serra di fiori, perde ogni cosa dopo che una violenta grandinata distrugge tutte le serre. Il padre, condannato al carcere per debiti e alla confisca dei beni, lascia i figli presso i suoi parenti sparsi per la Francia, ma per Remì non c'è posto. Il ragazzo promette ai nuovi fratelli che avrebbe fatto da collegamento fra loro, andandoli a trovare a turno e va a Parigi, dove ritrova un vecchio amico, Mattìa, che per sopravvivere escogita ogni stratagemma ai limiti della legalità.

Intanto anche Gerolamo Barberin si reca a Parigi per cercare Remì e consegnarlo all'avvocato Galley che sta cercando il ragazzo per conto della sua vera famiglia. Ma Gerolamo è gravemente malato e ritrova Remì solamente quando è ormai in fin di vita. Prima di morire rivela al ragazzo che sua madre è ancora viva e che lo sta cercando.

A questo punto Remì e Mattia decidono di partire per l'Inghilterra per recarsi dall'avvocato Galley, ma cadono senza volerlo nel tranello teso dai Driscoll, che fingendosi la vera famiglia di Remì, avevano incaricato Galley di ritrovare il ragazzino per poi usarlo come ostaggio ed estorcere denaro ai veri genitori. I due ragazzi sono quindi catturati dai Driscoll e durante la loro prigionia scoprono casualmente che la vera madre di Remì è proprio la signora Milligan che Remì aveva incontrato tanto tempo prima in Francia.

Mattia e Remì organizzano un piano di fuga, ma proprio quando sembrano poter sfuggire ai Driscoll, l'intera banda, autrice di numerosi furti viene arrestata della polizia londinese assieme allo stesso Remì durante una retata. Remì si professa estraneo alla banda, ma l'ispettore della polizia, non convinto della sua versione, lo invia al riformatorio. Mattia, con l'aiuto di Bob, un amico dei due ragazzi, riesce però a farlo fuggire. Finalmente Remì e Mattia possono ritornare in Francia alla ricerca della signora Milligan, la vera madre di Remì.

La fortuna comincia a sorridere al ragazzo ormai diventato quasi undicenne: la signora Milligan, infatti, ha incontrato casualmente Beniamino, uno dei figli del signor Acquin, il quale le ha raccontato le peripezie del ragazzo accennando alle sue misteriose origini di trovatello. La donna, insospettita dalle ombre sul passato di Remì, decide di andare fino in fondo alla faccenda e si reca al villaggio di Chavanon per incontrare la donna che lo ha trovato ed allevato nei primi anni di vita. Il vestito indossato dal bambino, ancora conservato dalla signora Barberin, non lascia dubbi alla nobile inglese: ora sa che Remì è il bambino che le venne rapito ancora in fasce.

Anche Mattìa e Remì arrivano poco dopo a Chavanon, e la madre adottiva informa Remì che la la signora Milligan è appena partita per Ginevra con il figlio Arthur e con la piccola Elisa. Arthur dovrà essere operato e Elisa sarà visitata da un esperto per tentare di farla parlare di nuovo.

A Ginevra si ha l'incontro finale della serie: Remì ritrova la sua vera madre e Elisa, che finalmente riesce a parlare di nuovo dopo aver rivisto il suo adorato Remì. Ora la tranquillità sembra entrare nella sua vita e Remì potrebbe fermarsi con Mattia nella casa della signora Milligan, tuttavia i due ragazzi decideranno di proseguire per un po' il loro viaggio per la Francia per raggiungere la loro totale indipendenza.

Dieci anni dopo Remì sposerà la dolce Elisa e diverrà avvocato, Mattìa invece sfrutterà il suo grande talento nella musica e diventerà un violinista di fama internazionale.

EDIZIONE ITALIANA

La prima edizione della serie televisiva è stata curata dalla Rai nel 1979. Nel 1999 in occasione della prima trasmissione su Italia 1, Mediaset ha curato una seconda edizione, con un nuovo doppiaggio ed una nuova sigla.
A partire dal 2003, la serie animata è stata replicata in Italia con la sigla originale del 1979.

SIGLA

Italia 1979 La sigla iniziale e finale dal titolo "Remì, le sue avventure", testo di Luigi Albertelli, musica e arrangiamento di Vince Tempera è interpretata da Giampi Daldello e I ragazzi di Remì.

Italia 1999 La sigla iniziale e finale dal titolo "Ascolta sempre il cuore, Remì", testo di Alessandra Valeri Manera, musica di Gianfranco Fasano, è interpretata da Cristina D'Avena.

Dolce Remì

Ascolta sempre il tuo cuore, Remì


NdBlackie...secondo me la più bella e quella che ho impressa io nel cuore è la sigla Dolce Remì
:-P :-P
Un giorno senza un sorriso...è un giorno perso (Charlie Chaplin)
Avatar utente
demon black
 
Messaggi: 25252
Iscritto il: 19/08/2009, 6:04
Località: Castelli Romani

Re: REMI' , le sue avventure

Messaggiodi gio » 29/08/2010, 15:53

Povero, povero Remì...
Avatar utente
gio
Amministratore
 
Messaggi: 24248
Iscritto il: 22/10/2008, 18:38


Torna a Oltre il fantasy

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron
./cache/ is NOT writable.