Vecchia Torre da "Lyonesse" di Jack Vance

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Vecchia Torre da "Lyonesse" di Jack Vance

Messaggiodi demon black » 25/08/2013, 11:46

La trilogia di Lyonesse è ambientata in un medioevale fantasy fra celti e altri popoli. Ci sono molte locande in questa trilogia, ma questa è l'unica più dettagliata che ho trovato finora (sono a metà del secondo libro). Questa è nel primo libro della trilogia ;)


Di tutto l'antico castello, rimanevano intatti soltanto la torre d'angolo ed un'ala, ed un ragazzo venne fuori e prelevò i cavalli dei viaggiatori per condurli in quella che un tempo era stata la grande sala d'ingresso e che ora veniva adibita a stalla.
Il gruppo entrò nella Vecchia Torre e si trovò in un ambiente cupo e grandioso, tanto da non poter essere contaminato dalle indegnità che stava subendo. Il fuoco che ardeva nel camino mandava una luce tremolante per tutta la grande sala rotonda, dal pavimento lastricato in pietra e dalle pareti prive di decorazioni. Circa quattro metri e mezzo più in alto, una balconata faceva il giro della stanza, ed era sormontata da una seconda, parzialmente in ombra, e da una terza che si perdeva nell'oscurità sovrastante.
Rozzi tavoli e panche erano stati collocati vicino al fuoco, e dall'altra parte della stanza, dove un secondo fuoco era acceso in un altro camino, c'era un bancone dietro il quale un vecchio dal volto sottile e dai radi capelli bianchi stava lavorando energicamente fra padelle e tegami. L'uomo sembrava avere sei mani, mentre riusciva ad un tempo a girare, mescolare o spostare tutte le pentole: sparse il condimento su un agnello allo spiedo, diede una scossa ad una padella piena di quaglie e piccioni, spostò altre pentole da una parte o dall'altra sui loro ganci in modo che venissero scaldate a dovere.

(....)

Una donna matronale servì loro il sidro in coppe di legno di faggio, che in qualche modo accentuava le qualità della bevanda....

(...)

La donna matronale portò la cena ai cinque: quaglie, piccioni e pernici su fette di pane inzuppate nel sugo della cottura, pezzi di agnello arrosto che esalavano un profumo di aglio e rosmarino, secondo lo stile della Galizia, con insalata di crescione e lattughina.
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