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Il Cervo d'Oro da Il signore del Caos di Robert Jordan

MessaggioInviato: 06/04/2011, 13:25
di gio
Il Cervo d'oro rendeva onore al proprio nome in più di un modo. I tavoli lucidati e le panche con le rose intagliate lungo le zampe erano sparsi nella vasta sala comune. Un'inserviente con il grembiule candido non faceva altro che spazzare il pavimento di pietra bianca. Su una parete intonacata si estendevano in un'ampia fascia una serie di spirali blu e oro, proprio sotto al soffitto di travi. I camini erano rivestiti di pietra, i fornelli decorati con dei rami di sempreverdi e i cervi cesellati che spuntavano sopra ogni architrave avevano una coppa di vino in bilico fra le corna. Su una mensola era appoggiato un alto orologio dorato. Un gruppo di musicisti si esibiva su un piccolo palco nel retro, due uomini sudati con addosso solo la camicia suonavano i flauti, altri due strimpellavano il tarabuso a nove corde e una donna paonazza in un abito a righe blu usava un martelletto di legno su un dulcimero appoggiato su zampe sottili. Numerose cameriere correvano dentro e fuori, con passi veloci sotto i grembiuli e i vestiti azzurri. Per la maggior parte erano carine, anche se qualcuna aveva la stessa età di comare Daelvin, la minuta locandiera grassoccia che aveva i capelli grigi raccolti dietro la nuca. Proprio il tipo di posto che piaceva a Mat; si respirava odore di comodità e denaro. Lo aveva scelto perché era al centro della città, e ai suoi uomini non era dispiaciuto.
Non tutto era come ci si sarebbe aspettati, dalla seconda migliore locanda di Maerone. L'odore proveniente dalla cucina, di nuovo montone e rape e l'inevitabile zuppa d'orzo piccante, si univa a quello di cavalli e polvere proveniente da fuori.

(Da Il Signore del Caos, libro VI de La Ruota del Tempo di Robert Jordan)

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