Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Leggere, rileggere, e leggere ancora. Come, quando, cosa e perchè...

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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 10:36

Mi sa che di quei funghetti lì ne crescono abbondanti un po' dappertutto vicino alle case di alcuni scrittori... :lol:
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi gio » 19/02/2011, 12:11

Ok, ora tenterò un intervento un filo più filosofico

:lol: :lol:

ahemmm rifaccio. Un intervento più serio. Regge? Ok. Procediamo.

Gentile Ziadada dopo questa bella riflessione che ti ha guadagnato stima, popolarità e addirittura profferte di matrimonio, puoi tu darci dei suggerimenti pratici per evitare i guasti da purè?

Mi pare di capire che:

si raccomanda la massima cura del testo, valutando quindi reazioni dei personaggi, ma anche particolari inseriti, affinchè siano sempre coerenti con l'ambientazione e il periodo storico. giusto?

la stessa cura si richiederebbe, immagino, nella fase successiva, quella di editing della casa editrice.

Secondo voi l'autore ha la possibilità di ripulire completamente il testo da eventuali strafalcioni? Si dice spesso che all'autore i refusi sfuggono perchè conosce la storia a memoria.
Potrebbe essere una soluzione lasciar sedimentare il manoscritto per alcuni mesi?
E poi riprenderlo, revisionandolo a brani, non in ordine?

E ancora, perchè in tanti (per fortuna NON tutti) testi di esordienti, editi da piccole case editrici che non fanno editing, troviamo tanti refusi ed incoerenze? Potrebbe essere scarsa cura da parte dell'autore stesso?
O eccessiva fretta?

così eh... giusto pour parler
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 12:39

Gentile Gio, trovo tempo per risponderti in una pausa tra una proposta di matrimonio e l'altro (ma i diamanti, dico, i diamanti quand'è che cominciano ad arrivare? :lol: ).

Secondo me ci sono due tipi di errori.

Gli errori del primo tipo sono inevitabili. Se io (faccio un esempio assolutamente a caso ;) ) sono convinta che "picozza" si scriva con una sola c, e che sostanzialmente una "picozza" sia quella cosa che il resto del mondo curiosamente chiama invece "piccone", posso rileggere il mio manoscritto un milione di volte, e mi sembrerà sempre che sia tutto a posto. Nessuno controlla sul vocabolario le parole di cui è sicuro! L'unico rimedio è farlo leggere a soggetti terzi, possibilmente a persone che se la cavano bene in italiano.

Per gli errori evitabili: innanzi tutto, documentarsi benissimo. E poi nascondere accuratamente quello che si è imparato :-P .
Secondariamente, non so, forse farsi degli schemini:
- il soggetto A
- compie l'azione B
- e ne consegue C
L'azione B è normale o insolita per il personaggio A? C è quello che A si aspettava? Era una conseguenza probabile o improbabile? Cosa ha fatto A per aumentare le possibilità che accadesse C (o per diminuirle se C è una conseguenza sgradita)?
Magari riassumere la faccenda veramente all'osso e provare a raccontarla ad alta voce e vedere se fila?
O magari, semplicemente, fare caso a cause ed effetti :)

La mia impressione è che spesso alcuni autori facciano come me quando mi racconto le storie per mettermi a dormire: l'importante è che la scena sia sgargiante ed effettosa, non che si inquadri in un ordinato fluire di eventi...

(p.s.: ma se sapevo come si scrivono i romanzi, ti pareva che facevo l'ingegnera in Comune? :lol: )
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 12:54

(postilla ;) )

se si scrive una cosa, deve essere una cosa possibile!
Non si può scrivere che uno asciuga il mare con una spugnetta da piatti, o affetta l'arrosto con il tronchesino! Solo Obelix porta i menhir sulle spalle!

E pure noi lettori dobbiamo farci caso, non facciamoci rifilare merce scadente... come diceva quella là: "Perché io valgo!"
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi Sophie » 19/02/2011, 16:41

Ziadada, per quello che vale, per me hai ragione al cento per cento! Non credo che sia possibile per una persona sola (l'autore) eliminare proprio tutti gli strafalcioni, però dovrebbe quantomeno "provarci": i testi vanno curati al massimo delle proprie possibilità, anche documentandosi e facendo ricerche, se necessario.
Io ho questo romanzo nel cassetto (spera che ne esca, fra l'altro, un giorno o l'altro...). Non esagero quando dico che ci ho lavorato sopra per sei anni, che ho buttato giù all'incirca sei stesure differenti, che dovendo ambientare alcune sequenze in un complesso di grotte mi sono sentita in dovere di fare ricerche sulla speleologia, altre ancora ne ho fatte a proposito di botanica, zoologia, e un mucchio di altri argomenti di cui francamente all'inizio non sapevo niente, e che avevo allegramente tralasciato in fase di prima, seconda e anche terza stesura. Nel corso della scorsa estate ho ricontrollato invece il testo a livello di singole 'parole', ricorrendo anche spesso all'uso del vocabolario (lo dico senza vergogna, non c'è niente di male :-P ) e consultando in caso di incertezza vari volumi di enciclopedia.
Ora, credo, e lo dico senza falsa modestia, che questo procedimento mi abbia permesso di eliminare forse il 70 per cento degli errori più vistosi e “grossolani” ; inoltre prima di cominciare ad inviare il testo in valutazione presso vari editori mi sono premurata di far leggere il romanzo ad un certo numero di persone, che a loro volta mi hanno dato una mano e mi hanno segnalato varie ulteriori imprecisioni di cui non mi ero accorta. Ancora adesso, a lavoro più o meno 'concluso' (ma ogni scrittore sa che, in un certo senso, un romanzo non è mai veramente 'finito')cerco sempre di 'reclutare' il maggior numero di lettori possibili (a proposito, sappiate che si accettano ancora volontari... 8-) :lol: ) perché so che, purtroppo, non sono onnisciente, quando ricrei un mondo puoi lavorare di fantasia fino ad un certo punto, ma oltre quel limite devi rimboccarti le maniche e cominciare a informarti, non aver paura di ammettere di avere dei limiti, capire che chiedere aiuto non significa passare per ‘ignorante’, rimanere sempre vigile in ogni fase del processo di scrittura e sempre, sempre continuare a porti le domande fondamentali su credibilità, probabilità, eccetera, eccetera.
Purtroppo credo che sia la fretta a far sì che in alcuni romanzi di autori italiani (ma anche no: ricordatevi sempre che nei romanzi di "Dragolance" la gente festeggia allegramente il Natale...) si riscontrino errori di per sé anche piuttosto "ingenui" (anche solo a livello lessicale, con l'uso di termini impiegati con accezioni di significato del tutto impropri...)
Il fatto che spesso e volentieri questi errori vengano lasciati correre in fase di editing "professionale" (vale a dire effettuati dalle case editrici stesse), in realtà è questa la cosa che mi fa veramente"rabbrividire"...
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi niji » 19/02/2011, 16:53

per quanto io personalmente non sia per la sensibilizzazione del lettore (in quanto lettrice), trovo molto interessante questa discussione anche perché sta prendendo una piega costruttiva, a differenza di alcuni discorsi simili che mi è capitato di leggere... e in quanto non scrittrice sono totalmente d'accordo sulla sensibilizzazione degli scrittori. :lol:
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 17:25

non ho mica capito cos'è la sensibilizzazione del lettore... :? :shock: :?
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi nihal87 » 19/02/2011, 19:44

Ora ho una domanda :mrgreen: (anche se forse stava meglio nella sezione "Errori Da Fantasy", ma va beh ve la faccio qui)

Allora.. è a proposito di un post trovato nel sito di uno che era passato anche da di qui, un certo Zwalayer, non mi ricordo. (Per interderci quello della recensione di Blackie)
In questo post venivano "accusate" le donne guerriere dicendo che nel medioevo non era possibile per la donna (per motivi di muscolatura, altezza e potenza) impugnare spade normali. Ora io mi dico ma a chi importa?
(nella mia testa è risuonata una frase più colorita e molto meno democratica) Cioè.. io sono per esempio uno scrittore fantasy e dico che i miei personaggi hai abiti simili a quelli del nostro medioevo, si comportano come ci si comportava nel nostro medioevo... ma chi lo dice che è il nostro medioevo? Lo intuisce il lettore intelligentone? Chi cavolo mi impedisce di dire che in quel mondo, con queste caratteristiche ci sono anche le porte scorrevoli, la luce elettrica e le donne guerriere? Mi chiedo questo :roll:

Se il tutto è coerente con il mio mondo, perchè non posso farlo??
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi nihal87 » 19/02/2011, 19:49

demon black ha scritto:Ora mi spiegate come ci è finito Socrate in un mondo fantasy popolato da elfi, goblin, demoni, angeli, etc etc.?! :shock: :shock: :shock:


fuori i titoliiii!! :lol: su su, non abbiate paura di nominare gli abominii!
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi nihal87 » 19/02/2011, 19:54

ziadada ha scritto:non ho mica capito cos'è la sensibilizzazione del lettore... :? :shock: :?


renderlo consapevole di quello legge e a Gio ho già detto che io non lo sono. Eh già... :? l'esempio che hai fatto tu non mi avrebbe colpito. Re Artù si mangia il purè, io avrei pensato "mmm buono". Perchè non me ne accorgo!!
Mi accorgo di alcune cose, come i pezzi pallosi o interi pezzi di libro in cui non viene detto niente, oppure di descrizioni assurde e personaggi insulsi. Ma di queste cose non me accorgerò mai!
Ovvio vedere la frase messa lì così me ne ha fatto accorgere, anche se ci ho messo un pò :cry: . Per me è normale mangiare il purè e siccome non ho studiato la storia in maniera così approfondita (ehi però lo so che l'America l'hanno scoperta quasi cento anni dopo :lol: , non pensate così male) non me ne accorgerò mai.
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi gio » 19/02/2011, 20:04

nihal87 ha scritto:
ziadada ha scritto: Re Artù si mangia il purè, io avrei pensato "mmm buono". Perchè non me ne accorgo!!.



MA NON é STUPENDA questa ragazza???????? :lol: :-P comunque, scherzi a parte, anche io sono un po' così... se il libro MI PRENDE, ma deve essere un libro davvero bello che mi ha conquistato, allora credo che non mi accorgerei di una simile incoerenza. Se invece il libro già zoppica o è lento a prendermi, allora balzano tutte all'occhio.. tutte, oddio, tutte probabilmente a me no, ma insomma è più facile che noti eventuali misfatti logico-lessicali...
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi nihal87 » 19/02/2011, 20:11

gio ha scritto:MA NON é STUPENDA questa ragazza????????

grazie mia cara Loc, TIVIBI...

gio ha scritto::lol: :-P comunque, scherzi a parte, anche io sono un po' così... se il libro MI PRENDE, ma deve essere un libro davvero bello che mi ha conquistato, allora credo che non mi accorgerei di una simile incoerenza. Se invece il libro già zoppica o è lento a prendermi, allora balzano tutte all'occhio.. tutte, oddio, tutte probabilmente a me no, ma insomma è più facile che noti eventuali misfatti logico-lessicali...


esatto!!! Ecco vedi dovevo dire così... se un libro già zoppica tutto si amplifica. La psiche umana è davvero strana! :?
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 20:14

Sulle donne e le spade: dipende ;)
Se descrivo uno spadone e dico che pesa millemila chili, e poi dico che la donna guerriera che lo adopera è una quattordicenne mingherlina, qualche problema secondo me c'è...
Nel mio mondo di fantasia posso avere spadine, o donnone, o spade autoportanti. Basta evitare la combinazione spadona-donnina!
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