Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Leggere, rileggere, e leggere ancora. Come, quando, cosa e perchè...

Moderatore: nihal87

Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi demon black » 19/02/2011, 20:18

nihal87 ha scritto:
demon black ha scritto:Ora mi spiegate come ci è finito Socrate in un mondo fantasy popolato da elfi, goblin, demoni, angeli, etc etc.?! :shock: :shock: :shock:


fuori i titoliiii!! :lol: su su, non abbiate paura di nominare gli abominii!



Oh, non morirai di certo di curiosità visto che tra un pò tu, ziadada e Gio (e anche tutti gli altri se vogliono, basta mettersi nella lista :ugeek: ) lo leggerete! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
E' il libro della Lettura comunitaria: Sanctuary! :ugeek:
(l'ho scritto anche nella mia recensione nel suo tavolo nella Lettura Comunitaria e ne stavo, giusto appunto, discutendo con Prens ;) )
Sanctuary è composto da racconti, tutti di autore differenti, e in uno di questi, oltre a Socrate, vengono anche nominati altri personaggi esistente nel nostro mondo, sempre nello stesso racconto. :|
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 20:25

Nihal: il purè è un esempio un po' così che mi sono inventata io, magari non funziona tanto. Sono anche d'accordo che gli errori li noti tanto di più quanto meno il libro ti sta "prendendo". Però uno scrittore per bene deve scrivere sia per chi ci fa caso che per non ci fa caso! E si, lo ammetto, secondo me un po' bisognerebbe imparare a farci caso.
Lascia perdere i casi che coinvolgono delle nozioni, che uno può o non può conoscere: ci sono casi di errori che vanno proprio contro il buon senso. Me ne verrebbero in mente diversi, ma poi capite di che libro sto parlando :lol:
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi gio » 19/02/2011, 21:08

ziadada ha scritto:Lascia perdere i casi che coinvolgono delle nozioni, che uno può o non può conoscere: ci sono casi di errori che vanno proprio contro il buon senso. Me ne verrebbero in mente diversi, ma poi capite di che libro sto parlando :lol:



eh però sarebbero utili per capire bene il discorso... no, non scherzo, lo dico davvero.
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi gio » 19/02/2011, 21:11

Domanda per ziadada e per tutti:

- io ho sempre pensato che un buon autore, scrupoloso, potesse gestire da sè la revisione del proprio testo prendendosi tempi lunghi (dicevo sopra perchè) e mettendoci impegno e scrupolosità. La riflessione di ziadada sulla picozza-piccone mi ha però fatto rivedere un po' la mia posizione. A questo punto la rilettura di un esterno (che conosca l'italiano), potrebbe risultare utile.

E qui la domanda:

è sufficiente la rilettura di una persona per cogliere la piccola percentuale di errori incorreggibili da parte dell'autore o ritenete utile sottoporre il manoscritto a più persone?

Sentire molti pareri però a cosa serve? a chiarire eventuali punti? non c'è il rischio poi di finire in confusione ricevendo (perchè succede di sicuro) pareri opposti?
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi demon black » 19/02/2011, 21:17

Io ti posso rispondere solo da lettrice.

Roberto, quando mi fa leggere i suoi libri, prima che li spedisca ai vari autori, lo fa 1 per vedere se ci sono incongruenze che a lui sono sfuggite (ad esempio se lui scrive che ci sono due persone in stanze differenti e poi le fa chiacchierare tranquillamente come se stanno nella stessa casa) e numero due....come dice lui, io sono il suo pubblico numero uno, gli piace vedere le mie reazioni :lol: :lol:
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 19/02/2011, 21:21

Non so rispondere! :lol:
Però penso che per gli errori di lessico e di logica più si è più errori si trovano :-P
Più complicato invece il discorso per gli eventuali problemi di stile. Ad esempio probabilmente la nostra Blackie troverebbe molto commoventi scene che lasciano me del tutto a ciglio asciutto... Come fai a decidere a quale delle due fare riferimento?
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi gio » 19/02/2011, 21:25

ziadada ha scritto:Non so rispondere! :lol:
Però penso che per gli errori di lessico e di logica più si è più errori si trovano :-P
Più complicato invece il discorso per gli eventuali problemi di stile. Ad esempio probabilmente la nostra Blackie troverebbe molto commoventi scene che lasciano me del tutto a ciglio asciutto... Come fai a decidere a quale delle due fare riferimento?



per lo stile sono d'accordo, infatti, lì secondo me l'autore deve seguire solo se stesso.

per gli errori di logica mi deprimo, credevo che quell'errore o due, sfuggiti all'autore, sarebbero stati subito intercettati da un lettore esterno. Ma se ne restano per un terzo o un quarto lettore... aiut... :roll:
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi demon black » 19/02/2011, 21:27

ziadada ha scritto: Ad esempio probabilmente la nostra Blackie troverebbe molto commoventi scene che lasciano me del tutto a ciglio asciutto... Come fai a decidere a quale delle due fare riferimento?


:lol: :lol: :lol: :lol:

Dipende sempre...io leggo (come dice Claudia :ugeek: ) "de panza", una storia mi deve coinvolgere, mi deve far piangere, ridere etc etc ...io non saprei assolutamente dirti se all'epoca di Artù ci fosse l' Happy Meal, ma ti posso dire se Galahad mangiandolo, mi ha emozionato ;)
Certo, poi ci sono cose talmente palesi (prendi Socrate in un mondo fantasy) che mi fanno storcere il naso e non riesco a mandarle giù fino al punto che possono compromettere il mio proseguimento nella lettura oppure no :?
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi niji » 20/02/2011, 1:06

su cosa intendessi ti hanno già risposto :)
perché come lettrice qualsiasi dovrebbe venire pretesa, da me, un'attenzione allo scritto che va oltre al mero divertimento, e non mi viene chiesto come ascoltatrice di musica qualsiasi di essere attenta all'armonia del pezzo trasmesso per radio al di fuori di quello che è il mio gusto personale? Tutti navighiamo in internet, eppure non salta in mente a nessuno di pretendere che l'utente conosca le regole del design e le scelte di programmazione in modo che possa giudicare correttamente un sito... io che disegno mi rendo conto di aver sviluppato un gusto molto diverso e noto cose diverse rispetto ad una persona che non vive l'illustrazione di prima mano, ma la cosa mi sembra naturale.
Perché invece il lettore dovrebbe essere più consapevole rispetto ad un usufruitore di qualsiasi altra tematica?

D'altra parte lo scrittore deve essere il professionista della scrittura, così come per un sito cercherò di lavorare bene anche se la maggior parte della gente vorrebbe le gif animate in giro e i filmati in flash, o come per un disegno cercherò di studiare al meglio composizione, luci e colori anche se gli osservatori di una copertina non si accorgeranno della maggior parte delle finezze a cui mi sentirò in dovere di pensare... quindi mi sento totalmente d'accordo con l'invito di prestare più attenzione e soprattutto sui bei suggerimenti per cercare di evitare alcuni errori.
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi demon black » 20/02/2011, 7:55

niji ha scritto: quindi mi sento totalmente d'accordo con l'invito di prestare più attenzione e soprattutto sui bei suggerimenti per cercare di evitare alcuni errori.



Peccato solo che alcuni scrittori prendono i suggerimeti come offese personali o, peggio, dicono che se non ti è piaciuto il loro libro è perchè non sei abbastanza acculturato e non hai rispetto per loro :?
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 20/02/2011, 9:06

Niji, sono assolutamente d'accordo con te :-P
Io le regole tecniche della scrittura non le voglio proprio sapere, almeno per due motivi: il primo è che se avessi due neuroni da dedicare allo studio, li applicherei a migliorarmi nella mia professione; il secondo è che, avendo un modo di pensare fin troppo analitico (ma va?) ho il sospetto che sapere troppo bene come funziona il giocattolo mi toglierebbe buona parte del divertimento. Se trovo che un dialogo sia sciatto o una descrizione moscia, non mi interessa sapere come mai, o cosa si sarebbe dovuto fare di diverso. E rivendico di potere dire: "la tua descrizione è moscia" senza dover necessariamente motivare tecnicamente il perché ed il percome. Tanto quello che dico qualifica anche me: se ad un altro quella descrizione sembra vivida e palpitante, starà a chi ascolta capire a quale dei due è più affine il suo gusto, e regolarsi di conseguenza. E' una cosa normale :)

Però secondo me il discorso della logica è un po' diverso, e mi sta proprio a cuore; fare caso al fatto che mi stanno dicendo delle insensatezze (o che ne sto dicendo io) è una regola di sopravvivenza civile, di esercizio al rigore, di capacità di dialogo... insomma mi sembra proprio un fatto importante, personalmente ci tengo molto.
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 20/02/2011, 9:15

gio ha scritto:per gli errori di logica mi deprimo, credevo che quell'errore o due, sfuggiti all'autore, sarebbero stati subito intercettati da un lettore esterno. Ma se ne restano per un terzo o un quarto lettore... aiut... :roll:


in effetti, avevo in mente esempi in cui di errori ce ne sono a palettate... :shock:
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Re: Lessico e nuvole (ovvero: re Artù non mangiava il purè)

Messaggiodi ziadada » 20/02/2011, 9:41

Esempi: a me piacciono molto i romanzi rosa di Georgette Heyer. Per chi non lo conosce, sono per lo più romanzi ambientati nell'Inghilterra dei romanzi di Jane Austen.
Questa autrice è stata bravissima nel lavoro di documentazione (e nel tenerlo nascosto): nei suoi romanzi non c'è niente di fuori posto, dal punto di vista storico, del costume, ecc. Malgrado questo è un mondo di fantasia. Se uno la criticasse dicendo che nella Londra di fine settecento una fanciulla che restasse orfana e senza mezzi finiva in un bordello o morta di stenti, e non trovava un nobile che la sposava, deliziato dalla sua freschezza e dal suo candore, gli risponderei: "D'accordo, ma WTF!?!"
Se invece la scrittrice ci dicesse che l'orfanella intraprende la carriera politica ed in due anni diventa ministro della guerra, saremmo noi a dire "WTF!" alla Heyer, perché l'idea comune che abbiamo di quell'epoca cozza grossolanamente con la possibilità per una fanciulla di intraprendere una carriera riservata agli uomini.
Ma ALT! Com'è che nei romanzi di Temeraire che mi piacciono tanto e sono ambientati nello stesso periodo ci sono le donne soldato? Perché la Novik ci da una spiegazione del fatto che, malgrado la società fosse quella, le donne soldato fossero necessarie. E dice anche che le donne soldato dovevano nascondere attentamente all'esterno la loro attività, ce le descrive in borghese camminare impacciate dalla gonna a cui non sono abituate... Quindi è convincente, il suo mondo fantastico funziona e ci può mettere quello che vuole. Quando Gamberetta ha criticato la Novik perché un cannone fatto in un certo modo non può stare su una nave e sparare ad un drago, io ho pensato semplicemente che a lei il libro non è piaciuto e ci ha fatto caso, a me il libro è piaciuto ed anche se ci avessi fatto caso avrei dato più importanza ad altre cose. Fine dei giochi.
Quindi sono d'accordo, in un'ambientazione medioevaleggiante ci puoi mettere le porte scorrevoli, ma te la devi giocare bene. Non puoi dire poco più in là che tutti vanno a dormire alle 19,30 perché fa buio... :lol:
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