"Scusa se scrivo."?!

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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi claudia » 10/06/2011, 18:09

Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi gio » 10/06/2011, 18:16

claudia ha scritto:Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.



io non rispondo perchè il mio discorso era diverso. Per me è scrittore chi pubblica libri che vengono letti.
Per restare nel fantasy, Licia Troisi è un'astrofisica, ma direi che è anche una scrittrice.
Fuori fantasy, mi viene in mente Andre Vitali, medico di famiglia, ma anche scrittore.

per me il punto non è che una persona non faccio altro, ma la "professionalità"

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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi SeanMacMalcom » 10/06/2011, 18:22

niji ha scritto:io credo che sia proprio quello che intende Sean, cercando di focalizzarsi sullo stile di vita più che sulla fonte di reddito. Anche se qui la fonte è un'altra, lei rimane una atleta perché il suo stile di vita è quello...


Esatto.

niji ha scritto:vada per il "giovani", mi hai convinto! :lol:


Mmm... Non mi piace.
Per una semplice ragione: "giovane" propone intrinsecamente un riferimento legato all'età che può fuorviare.

Io e la Troisi siamo praticamente coetanei. Ma lei è una scrittrice professionista. Io no.
Christopher Paolini è più piccolo di me. Ma lui, eventuali polemiche a parte sul suo fenomeno, è uno scrittore professionista (hanno tratto anche un film cinematografico dal suo libro, diamine!). Io no.
E dico "io" per non coinvolgere altri. Ma credo che anche la nostra amica M.P. Black potrebbe rispecchiarsi in queste due ultime affermazioni (e lei è anche più "grande" di me). :)

Inoltre, così come termini quali "esordienti" o "emergenti", il termine "giovane" indica una condizione transitoria. Ma che nella maggior parte dei casi è destinata a essere una transitoria-permanente.
E, nella mia umile opinione, è assurdo che qualcuno venga definito "esordiente" o "emergente" quando magari ha già pubblicato 10 libri con micro-editoria, o "giovane" quando magari ha x-anta anni (senza offesa per i x-antenni). :roll:

Non importa quanto tu (generico) possa essere bravo o che sogni tu possa avere: se non sei ancora arrivato ad avere un'occasione per "sfondare", come si suol dire, sei e resterai un "appassionato", un "amatore", un "wannabe", esponente di una realtà "underground" se proprio vogliamo rendere la questione sofisticata. :)
Per come la vedo io, è un po' come quando all'università si danno tutti gli esami ma non si è ancora discussa una tesi: si potrà avere tutte le carte in regola per essere un laureato, persino già una tesi scritta, ma non si sarà un laureato sino a quando non si sarà discussa la propria tesi e non si sarà riconosciuti "ufficialmente" quale dottore. E se non ci si presenterà mai a discutere una tesi, non si diventerà mai laureato.
Lo scrittore xxx ("professionista" o come lo si possa preferire chiamare) è proprio quello che ha già compiuto il passo per andare "oltre". E' quello che, come diceva Gio in uno dei suoi interventi, è quello che puoi trovare in libreria senza ordinarlo specificatamente. E poco importa se egli sia alla sua prima o alla sua centesima opera. O che abbia 14 o 84 anni: solo quando arriverà a "sfondare" quella soglia, allora sarà xxx.

E, sempre proseguendo con il paragone universitario, così come un laureato può anche pulirsi il deretano con il suo bel foglio di carta se non si da da fare per farlo fruttare (impiegandolo quale stile di vita, e non quale semplice incidente di percorso), allora per quanto sarà arrivato a essere ufficialmente laureato nessuno potrà riconoscerlo qual tale. Tu (generico) puoi anche essere laureato con bacio e abbraccio accademico in fisica termonucleare, con specializzazione nei viaggi nel tempo, ma se poi ti ritiri a coltivare la terra sarai conosciuto al più qual contadino.
Parimenti, anche lo scrittore che, per botta di culo, bravura, altro, è riuscito a sfondare, ad andare "oltre", deve fare fruttare con costanza e impegno continuo tale condizione per poter ancora essere riconosciuto quale tale. Altrimenti non sarà nulla di più di una meteora.
Così nella scrittura come nelle arti grafiche come, tanto per dirne un'altra, nella musica.
I 4 Non Blondes, a esempio, hanno avuto occasione di scrivere e suonare canzoni che hanno lasciato un'impronta nella storia della musica. Tuttavia Linda Perry è più famosa come produttrice discografica che come cantante, perché sebbene "What's up" sia una gran bella canzone, poi ella ha scelto di fare del proprio stile di vita qualcos'altro.

Insomma... più cerchiamo di fare chiarezza e più, mi pare, ci stiamo complicando la vita, in una questione che rischia di divenire seconda solo a quella del sesso degli angeli. :roll: :roll: :roll:
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi mpblack » 10/06/2011, 18:44

Concordo con Sean! :-P

Io non sono un'autrice professionista, lo faccio per hobby e per passione. :mrgreen:

Lo scrittore professionista è chi riesce a vivere quasi, o del tutto, solo con la scrittura. 8-)

Io sono alle prime armi e sono semi-sconosciuta, pertanto mi ritengo un'autrice giovane! :-P
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi niji » 10/06/2011, 18:52

claudia ha scritto:Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.

Non ho la pretesa di spiegare niente ne' di dire come qualcuno dovrebbe vivere la sua vita. Semplicemente IO mi riterrei uno scrittore (diciamo scrittore professionista) se la mia attività principale fosse scrivere e non qualcos'altro. Questo e' il mio modo di vedere le cose, che non vuole essere oggettivo ed universale, ma solo il valore che do io ad una parola.
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi manusk » 10/06/2011, 19:40

gio ha scritto:
claudia ha scritto:Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.



io non rispondo perchè il mio discorso era diverso. Per me è scrittore chi pubblica libri che vengono letti.
Per restare nel fantasy, Licia Troisi è un'astrofisica, ma direi che è anche una scrittrice.
Fuori fantasy, mi viene in mente Andre Vitali, medico di famiglia, ma anche scrittore.

per me il punto non è che una persona non faccio altro, ma la "professionalità"

giovani scrittori o scrittori amatoriali ha soddisfatto il mio bisogno di distinguere :mrgreen:


Io sono d'accordo con Gio :!: :-P
Mi ricollego a quello che è stato detto all'inizio(anche siete andati avanti col discorso).
Devo dire grazie ad Anobii se ho avuto la possibilità di poter scoprire anche le piccole case editrici e i loro scrittori,i commenti sui libri mi piace farli 1)perchè è bello potersi confrontare con altre persone che hanno letto lo stesso libro.2)Per me ,così rileggendo mi ricordo il xchè mi è piaciuto quel libro o xchè nn miè piaciuto.3)Nelle catene ti chiedono espressamente il commento x sapere cosa ne pensi,ovvio che poi va rispettata la scelta da entrambi le parti.Quando faccio il commento nn pretendo di saperne più degli altri ma semplicemente di dire la mia impressione nel momento in cui ho finito di leggere.Quello che ho pensato leggendo nella discussione,ma anche in altre,è che grazie ad internet gli scrittori e recensionisti sembra stiano facendo a gara x emergere,un pò forse x essere come magari all'estero che hanno più considerazione. :roll:
Non c'è modo per cui da solo possa salvare il mondo,ma mi vergognerei di far passare un solo giorno senza provarci! I.A.
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi nihal87 » 10/06/2011, 19:56

gio ha scritto:io non rispondo perchè il mio discorso era diverso. Per me è scrittore chi pubblica libri che vengono letti.


Anche io la penso così. per questo come esempio avevo portato Kenfy (sarebbe Ken Follett in amicizia.).
Ci sono persone che scrivono e con quello attirano l'attenzione di centinaia di migliaia di lettori.
Altre persone scrivono e attirano un'attenzione decisamente più limitata. Credo che di differenza ce ne sia eccome.

L'esempio di Sean credo che fosse più che calzante.
La gente che fa sport agonistico è un Calciatore, Nuotatore, Tennista, non fa altro. Questo non vuol dire che il mio moroso che fa l'ingegnere, ma gioca a calcetto la domenica è un cretino perchè tanto non piglia come Ibra, ma semplicemente che lo stile di vita è diverso... Ibra ha i miliardi e il mio moroso no :evil: si impegna a giocare, ma non per questo può definirsi un calciatore! Ha anche me come fan :lol: ma questo non fa di lui un calciatore...

Detto in soldo contante...
Ken Follett ha ammesso di essere ricco. Stephen King... non oso immaginare, meglio non chiederselo. La Rowling sappiamo perfettamente che è straricca e tutto ciò grazie al lavoro di Scrittore...

E' brutto da dire? Eh lo so, ma per me è così. Scrivi, Vendi, Mangi. Scrivi, non Vendi, Muori di Fame.
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi SeanMacMalcom » 10/06/2011, 20:30

nihal87 ha scritto:L'esempio di Sean credo che fosse più che calzante.
La gente che fa sport agonistico è un Calciatore, Nuotatore, Tennista, non fa altro. Questo non vuol dire che il mio moroso che fa l'ingegnere, ma gioca a calcetto la domenica è un cretino perchè tanto non piglia come Ibra


Aspetta. :)

I calciatori prendono i milioni. Tutti gli altri sportivi pigliano calci sui denti pur essendo professionisti e pur avendo, magari, la casa tappezzata di medaglie e coppe.
Non lo riterrei un discorso di ritorno meramente economico. Anche perché non credo che Andrea Camilleri nuoti nell'oro, eppure è indubbio che sia uno scrittore. ;)

Un conto è la popolarità. Un altro è il tornaconto economico.
I ricconi, nel mondo della letteratura, sono esempi rari. Traguardi ambiziosi a cui tutti probabilmente sognano di giungere... ma non tutti i libri sono bestseller. :) E anche ciò che non è bestseller è pur sempre un libro.
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi saxosax » 11/06/2011, 10:15

Rientro in discussione per farvi notare una cosa. Secondo quello che dite, la professione di scrittore è qualcosa che gli altri fanno per te. Licia Troisi scrive libri che evendono perché qualcuno che non è lei li stampa in hard-copy e li mette in vendita da panorama e da mediaworld oltre che in tutte le più grandi librerie (dove per altro il libro compare in tre o quattro posti diversi e sempre in evidenza rispetto a tutto il resto). Se così non fosse, se avesse pubblicato con un piccolo editore, sarebbe solo un altro esordiente.
Quindi vi chiedo: siete davvero sicuri che l'essere uno scrittore o una scrittrice dipenda dagli altri e non da noi?
PER CHI VOLESSE FARSI UN GIRO SUL MIO SITO: http://www.davisaxmirabilia.it
O SUL MIO BLOG: [/url]http://andaraedintorni.blogspot.it/[/url]
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi ziadada » 11/06/2011, 10:59

Mi crossposto (che vergogna! :oops: )
http://www.terradialtrove.it/public/forum/viewtopic.php?f=67&t=2948#p81440

e aggiungo: Manzoni è morto nel '61 e ne parliamo ancora, della sua opera ha venduto 90 esemplari a peso d'oro (letteralmente) e nessuno gli nega la definizione di artista. E allora... ?
... a mind needs books as a sword needs a whetstone...

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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi Tremalnaik » 12/06/2011, 16:18

Vorrei lasciare il mio mezzo centesimo sul quesito: chi è uno scrittore?
Per me uno scrittore è quella persona che ha dentro di se una storia, una storia che non gli dà pace, che si gonfia e minaccia di esplodere se lui non si darà da fare per farla uscire ed uscirà solo quando sarà finita su carta o su file, e vorrà essere aggiustata, limata, perfezionata, solo allora, forse, finalmente lo scrittore troverà un pò di pace, fino a quando un'altra storia non si imporrà alla sua coscienza.
Tutto questo da una che non ha, nè ha mai avuto, storie nel cassetto, da una vera profana quindi.
E per estensione anche un artista è quello che ha quel quid dentro di se che esce attraverso un pennello, se è un pittore, oppure con lo scalpello dello scultore e via discorrendo.
Dopo, ovviamente, vengono gli aggettivi o i voti, da insufficente a distinto, possono venire i riconoscimenti, dalla targa ai miliardi, ma essere scrittori viene da dentro.
Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi SeanMacMalcom » 20/06/2011, 10:20

Ritorno alla questione con un contributo fresco fresco dal Twitter di Licia Troisi ( :!: :!: :!: :!: ), che mi pare estremamente significativo:

che io poi certe volte mi sento veramente al margine della scena fantasy nazionale...


Il fatto che colei che è da molti considerata la regina del fantasy italiano (e, in ciò, credo che sia indubbio considerarla quale "scrittrice professionista" o qualsiasi altro nominativo le si voglia attribuire), si sente al margine del medesimo, non è significativo di come vi sia qualcosa di strano, bizzarro, per non dire perverso, nella vivace conflittualità di tutti coloro che appartengono al cosmo della micro-editoria o della non-editoria? :roll: :roll: :roll:
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Re: "Scusa se scrivo."?!

Messaggiodi gio » 20/06/2011, 10:30

SeanMacMalcom ha scritto:Ritorno alla questione con un contributo fresco fresco dal Twitter di Licia Troisi ( :!: :!: :!: :!: ), che mi pare estremamente significativo:

che io poi certe volte mi sento veramente al margine della scena fantasy nazionale...


Il fatto che colei che è da molti considerata la regina del fantasy italiano (e, in ciò, credo che sia indubbio considerarla quale "scrittrice professionista" o qualsiasi altro nominativo le si voglia attribuire), si sente al margine del medesimo, non è significativo di come vi sia qualcosa di strano, bizzarro, per non dire perverso, nella vivace conflittualità di tutti coloro che appartengono al cosmo della micro-editoria o della non-editoria? :roll: :roll: :roll:



GRANDIOSO.
Ben riassume quello che penso e che cerco malamente di dire... Il motivo per cui resto perplessa quando i "giovani autori" si auto-definiscono scrittori: non è meglio essere noi umili e modesti e aspettare che siano gli altri a darci "titoli"? Però, forse si torna al solito discorso, per chi definisce scrittore colui che sente il desiderio di raccontare qualcosa e lo fa, allora la modestia non c'entra.
Personalmente, apprezzo l'approccio della Troisi ;)
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