allora
primo problema gli italiani non leggono. vero, lo dicono le ricerche. qualche dato al volo:
I risultati dell'indagine Ipsos-Mondadori del 2007 ci parlano di una percentuale del 62% di italiani che, in dodici mesi, non aveva letto neppure un libro.
Secondo i dati Istat relativi al 2009 e riferiti a un campione di 19mila famiglie, per un totale di 48mila individui, il 45,1% della popolazione ha letto almeno un libro nei dodici mesi precedenti all'intervista1. In generale si è visto che anche gli italiani che leggono non possono essere definiti lettori “forti”, dato che il 44,9% ha dichiarato di aver letto fino a un massimo di 3 libri (in un anno), e solo il 15,2% ne ha letti 12 o più. (qui è il 15% della percentuale che legge, non della popolazione italiana!)
secondo un'altra statistica, una percentuale tra il 55 e il 70% della popolazione non compra e non legge libri esclusi i libri di testo (scolastici), il 40% compra da UNO a TRE libri all'anno.
Ricerche diverse risultati che coincidono abbastanza...
secondo, naturalmente questo non giustifica tutto (per rispondere alla domanda di Sean), ma sicuramente spiega molto.
terzo, la domanda sulla situazione extraconfine è molto molto interessante. Sicuramente nelle altre nazioni europee le percentuali di lettori sono più alte, ma se siano in tanti anche gli aspiranti scrittori non lo so. credo di sì, sarà mica una caratteristica genetica
E rilancio, l'editoria a pagamento (che si collega direttamente alla forte voglia di pubblicazione) esiste anche altrove?