Recensire gli esordienti

Leggere, rileggere, e leggere ancora. Come, quando, cosa e perchè...

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Recensire gli esordienti

Messaggiodi gio » 20/10/2011, 9:41

Apro questa discussione, stimolata da un'osservazione di Paola, autrice esordiente di romanzi fantasy.

Lei scrive:

Perchè quando vengono letti libri di esordienti/emergenti, gli stessi vendono così analizzati, sviscerati, rimproverati o elogiati, etc... etc...?



Rilancio la sua domanda con una "provocazione", perchè non dovremmo farlo? ;)
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi gio » 20/10/2011, 9:46

Ancora due spunti "rubati" alla riflessione interessante di Paola.

Ricordate che scrivere un libro non è facile, richiede mesi di tempo e di preparazione.


mmmm.... quindi?


E ricordate che ogni autore ha il proprio stile, inconfondibile e unico!


questo assolutamente non si discute!!!! è sacrosanto, bello e arricchente per tutti, lettori e autori.

Ora però chiedo, possiamo noi lettori dire il nostro parere su questo stile o meglio tacere?

Anche Tolkien ha il "suo" stile, migliaia di lettori lo adorano, altri lo trovano noioso: tutti ne parliamo e diciamo la nostra. Non è questo il bello?
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi nihal87 » 20/10/2011, 12:32

:shock: ehm perchè non dovrei analizzare il libro di un esordienti come faccio con gli autori famosi?
Cioè.... se un libro ha secondo me delle pecche io le noto e visto che in Locanda parliamo di libri.... beh le faccio notare a tutti tramite il mio commento e il mio giudizio!
Altrimenti potrei evitare di leggere il libro.... :ugeek:
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi claudia » 20/10/2011, 12:55

Riporto anche qui la risposta che ho dato a Paola nella discussione da cui Gio ha preso spunto:

Allora, dal momento che un libro viene messo in catena in un forum che nasce e vive di commenti e recensioni, mi sembra perfettamente naturale che poi se ne parli approfonditamente, lo si analizzi e lo si svisceri. Se un autore non vuole questo, non chiede agli utenti del suddetto forum di leggere la sua opera, ma la conserva gelosamente sullo scaffale della propria libreria.
Detto questo, io accetto perfettamente che un autore possa scrivere in un modo piuttosto che un altro, ma lui/lei deve accettare che il suo modo di scrivere possa non soddisfare i miei gusti. Sono cose all'ordine del giorno, mi sembra.

Se i commenti devono solo essere positivi, allora è esaurito in partenza lo scopo di un forum come questo.
Se poi Paola voleva essere provocatoria e ritornare alla vecchia e trita discussione riguardante i maltrattamenti verbali a cui sarebbero sottoposti gli autori esordienti credo proprio che abbia sbagliato:
a- forum
b- persone

Ci vantiamo di essere onesti ed equi qui in Locanda, sia con gli esordienti che con i "grandi" nomi (prova ad andare a leggere la recensione all'ultimo di Brooks nel primo numero della fanzine).
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi SeanMacMalcom » 20/10/2011, 14:26

I miei due centesimi su questo tema vecchio come il mondo...

Per vivere programmo robottoni per scopi medici, come ormai tutti sapete.
Programmare un robot non è una cosa semplice. Oltre al lavoro di scrittura del codice di programmazione di per sé, c'è anche molto lavoro di teorizzazione precedente, per sviluppare di volta in volta quella pseudo-intelligenza artificiale che comanderà il modulo.
Già da diversi mesi sto affrontando un nuovo modulo che, nel proprio funzionamento, prevede l'impiego di un'intelligenza artificiale che ho chiamato Synergy. Il rapporto d'affetto che ho verso Synergy, entro certi versi, non è diverso da quello che ho verso Midda: l'ho immaginata io da zero, l'ho pensata, l'ho studiata, l'ho iniziata a scrivere e la sto ancora scrivendo. Ci sto lavorando da settimane, mesi appunto e ci dovrò ancora molto lavorare.
E quando avrò finito di lavorarci?
Quando avrò finito di lavorarci avrò due principali interlocutori a cui Synergy dovrà piacere: il mio presidente e i laboratori di analisi che potranno comprarla.
Se al mio presidente non piacerà, Synergy dovrà essere fatta a pezzi e ricostruita secondo le sue direttive. Mi paga per questo, dopotutto.
Se ai laboratori di analisi che potranno comprarla non piacerà, ci saranno due possibilità: o accettare la loro opinione, e migliorare per il futuro; o fregarsene della loro opinione, e rischiare di non riuscire più a vendere.

Per divertirmi scrivo. E scrivendo per divertirmi, mi posso permettere una certa "libertà".
Ma, in maniera naturale, sperando un giorno di poter offrire a Midda qualcosa di più rispetto a quello che già le concedo oggi, so che non potrò comportarmi con lei in maniera particolarmente diversa da Midda.

Scrivere un libro non è una cosa semplice. Oltre al lavoro di scrittura del testo di per sé, c'è anche molto lavoro di teorizzazione precedente, per sviluppare di volta in volta quel personaggio che dovrà riuscire a guadagnarsi il ruolo di protagonista della storia.
Già da diversi mesi sto affrontando un nuovo libro che, nel proprio sviluppo, prevede l'impiego della mia cara Midda. Il rapporto d'affetto che ho verso Midda, entro certi versi, non è diverso da quello che ho verso Synergy: l'ho immaginata io da zero, l'ho pensata, l'ho studiata, l'ho iniziata a scrivere e la sto ancora scrivendo. Ci sto lavorando da settimane, mesi appunto (anni, addirittura) e ci dovrò ancora molto lavorare.
E quando mai riuscirò a trovare un'occasione di sbocco professionale per Midda?
Quando mai riuscirò a trovare un'occasione di sbocco professionale per Midda avrò due principali interlocutori a cui Midda dovrà piacere: il mio editore e i lettori che potranno comprarla.
Se al mio editore non dovesse piacere, Midda dovrà essere fatta a pezzi e ricostruita secondo le sue direttive. Mi pagherebbe per questo, dopotutto.
Se ai lettori che potranno comprarla non piacerà, ci saranno due possibilità: o accettare la loro opinione, e migliorare per il futuro; o fregarsene della loro opinione, e rischiare di non riuscire più a vendere.

Sbaglio?
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi SeanMacMalcom » 20/10/2011, 14:33

P.S.

Se qualcuno leggendo i miei due centesimi si potesse sentire scandalizzato dal concetto di prostituzione intellettuale presente nel medesimo, ritenendo come l'arte non si debba vendere, e come la letteratura sia un arte, lo invito a informarsi sulle ragioni per cui i grandi autori del passato hanno scritto.
Perché se è vero che Tolkien scriveva per occupare il tempo, godendosi un ottimo stipendio da professore universitario; è pur vero che quasi tutti gli altri grandi Maestro, da Howard a Salgari, passando per Burroughs (ma anche Collodi, etc), hanno scritto quanto hanno scritto non quale semplice sfogo artistico, ma nella speranza di vendere quanto scrivevano e, in ciò, di mangiarci. :)
E se tutti sono riusciti a diventare famosi, al giorno d'oggi, non tutti sono riusciti a vendere quando erano in vita. Non mi stancherò mai di ripetere quanto di Howard sia stato pubblicato maggiormente dopo la sua morte che quando era in vita. ;)

Un esempio più attuale?
Andrea Camilleri, uno dei più grandi autori contemporanei, che in un'intervista da Fazio ha spiegato di essersi dovuto impegnare con Montalbano (che all'inizio era stato pensato come opera autoconclusiva) solo perché il suo editore gli ha spiegato che senza i libri di Montalbano difficilmente avrebbe potuto vendere anche altri suoi libri.
Mica canederli... :geek:
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi saxosax » 20/10/2011, 15:20

E ricordate che ogni autore ha il proprio stile, inconfondibile e unico!


Io ormai posso dire di aver letto parecchi autori emergenti ed esordienti (in confronto a quanti ne avete letti voi probabilmente sono pochissimi, ma ne ho comunque letti parecchi per i miei canoni) e devo dire che su questo argomeneto commettono tutti lo stesso errore.
Ogni autore SI CREA il proprio stile unico e inconfondibile, non è che ce l'ha. Inevitabilmente chi comincia a scrivere lo fa emulando i suoi modelli e le sue prime opere (siano esse racconti brevi o interi romanzi) inevitabilmente saranno delle copie (belle o brutte, più spesso brutte) di quei modelli.
Il processo con cui un autore CREA il PROPRIO stile di scrittura comincia ben dopo la stesura delle prime opere, è un processo lungo e doloroso, che si ripete a ciclo continuo e spesso necessita di un intervento esterno (o più d'uno). Troppo spesso ho visto frase come quella citata (e NON mi sto riferendo alla conversazione da cui è tratta) usata come scusa per giustificare il non aver avuto la voglia o la capacità di intraprendere questo processo.
PER CHI VOLESSE FARSI UN GIRO SUL MIO SITO: http://www.davisaxmirabilia.it
O SUL MIO BLOG: [/url]http://andaraedintorni.blogspot.it/[/url]
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi demon black » 20/10/2011, 18:28

Se posso scrivere una recensione su Wilbur Smith, perchè non lo posso fare con un esordiente? :roll: :roll: :roll:

Quello che credo e penso davvero, è che gli esordienti siano diventati "troppo" sensibili alle recensioni perchè alcuni lettori leggono solo per massacrare e basta.
Ma così facendo, gli esordienti/emergenti/principiante/novellino/debuttante/iniziante (e tutti i sinomini con cui vogliono essere chiamati...anche se non ho mai capito perchè preferiscono un sinonimo della stessa parola al posto di un altro :roll: ) , hanno perso di vista chi davvero legge solo per il piacere di leggere dando per scontato che chi non mette un parere favorevole, ce l'ha con gli autori esordienti e chi scrive bene è a favore dei scrittori esordienti!
...ma questo è un altro discorso ;)

Comunque la mia opinione è che, se ho il diritto di leggere, devo avere anche il piacere di dire la mia altrimenti me lo spiegate che senso ha leggere senza pensare?
Se un libro è in catena, io ho il diritto di recensirlo....altrimenti l'autore avvisi la catena che non sono apprezzati commenti e che lo si deve solo leggere! :lol:
....ma non credo che sarebbe una catena popolare! :roll:
Io voglio leggere e voglio parlare del libro!
Ripeto, posso parlare di Smith, Tolkien, Lewis, Barry, Collodi, etc etc e non di un esordiente? Ma va la! :lol: :lol: :lol:



Mac....quelli non sono 2 centesimi, quelli sono 2 milioni! :lol: :lol: :lol: :lol:
Un giorno senza un sorriso...è un giorno perso (Charlie Chaplin)
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi mpblack » 20/10/2011, 19:06

ueh, ho dato il via a una discussione, eh eh! Bene... bene! :-P :-P :-P :-P

Allora, ho letto con calma tutti i vostri interventi e non posso che non essere d'accordo con voi, ma vorrei anche puntualizzare alcune faccende. :mrgreen: :-P

Sì, è giusto recensire un esordiente/emergente, come lo si fa con altri autori più "famosi".
Comunque, se girate in aNobii, gli esordienti/emergenti vengono "massacrati" di più degli autori famosi e non ditemi di no, è così, leggete le recensioni. ;) Inoltre, si tende a recensire positivamente più gli autori stranieri che gli italiani. Ma questo è un altro discorso. :-P

Quello che vorrei puntualizzare, e che Demon ha sottolineato, è che gli esordienti/emergenti hanno ormai il "terrore" di essere letti dai lettori.
E questo non va bene. Ci sono autori all'esordio bravissimi che si sono visti demolire i loro libri per svariati motivi, e questo, naturalmente, lede l'autostima dell'autore.
C'è un'autrice famosa (di cui non farò nome e cognome per rispetto), che in facebook si è sfogata più volte dicendo che lei scrive per sè e che non può accontentare i gusti di tutti.

Questo io intendevo dire prima, nella discussione di Esedion (mi scuso ancora per essere andata O.T.). :?
Sean dice che un autore deve ascoltare i pareri dei lettori, o non riuscirà mai a vendere. Ok, io posso ascoltare i pareri dei lettori, anzi, è giusto farlo, ma li elaboro e estrapolo ciò che più mi serve per migliorarmi. Non posso ascoltare tutti, è fisiologicamente impossibile, e non è giusto che un autore modifichi il proprio stile per far contenti i lettori. :| Non è così che un autore deve scrivere, non è giusto, è sbagliato! Innanzitutto si scrive per se stessi, per regalare e per provare delle emozioni. Se un autore scrivesse solo per i lettori, ve ne accorgereste subito, il libro sarebbe una schifezza! :-P
Ok, ho detto la mia.... e ora, aiutooooooooooo! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi mpblack » 20/10/2011, 19:09

saxosax ha scritto:
E ricordate che ogni autore ha il proprio stile, inconfondibile e unico!


Io ormai posso dire di aver letto parecchi autori emergenti ed esordienti (in confronto a quanti ne avete letti voi probabilmente sono pochissimi, ma ne ho comunque letti parecchi per i miei canoni) e devo dire che su questo argomeneto commettono tutti lo stesso errore.
Ogni autore SI CREA il proprio stile unico e inconfondibile, non è che ce l'ha. Inevitabilmente chi comincia a scrivere lo fa emulando i suoi modelli e le sue prime opere (siano esse racconti brevi o interi romanzi) inevitabilmente saranno delle copie (belle o brutte, più spesso brutte) di quei modelli.
Il processo con cui un autore CREA il PROPRIO stile di scrittura comincia ben dopo la stesura delle prime opere, è un processo lungo e doloroso, che si ripete a ciclo continuo e spesso necessita di un intervento esterno (o più d'uno). Troppo spesso ho visto frase come quella citata (e NON mi sto riferendo alla conversazione da cui è tratta) usata come scusa per giustificare il non aver avuto la voglia o la capacità di intraprendere questo processo.



Non sono d'accordo, assolutamente! :-P Ogni autore cerca sempre di migliorare, perché non lo dovrebbe fare? E certo, lo stile si modifica nel tempo, si affina, guai se non fosse così. Ma ogni autore ha il suo stile, suo e basta, può essere modificato o migliorato, ma resterà sempre e solo il suo. Spero di essermi spiegata, non so.... :| :mrgreen:
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi gio » 20/10/2011, 19:48

Ciao Paola

Comunque, se girate in aNobii, gli esordienti/emergenti vengono "massacrati" di più degli autori famosi e non ditemi di no, è così, leggete le recension


oggi faccio il bastian contrario ;) ma così eh... per amore di discussione intorno al fuoco!

i massacri non li ho notati, ma d'altronde non leggo molto i commenti anobiani, tempo fa però a me era parso era il contrario. A volte notavo dei commenti assolutamente entusiastici, ma più entusiastici di quelli rivolti a Martin, Tolkien o chi per loro, poi leggevo il libro e boh... Diciamo che molti commenti mi è venuto il dubbio fossero scritti da amici e colleghi che nel loro giudizio avevano messo molto del loro affetto e della loro amicizia. In buona fede eh, ma alcuni giudizi secondo me risultavano un po' sfalsati. Ora se mi dici che adesso sono comparsi giudizi severi, addirittura massacri, bene, vuol dire che c'è di che farsi un'opinione :mrgreen:
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi SeanMacMalcom » 20/10/2011, 19:50

mpblack ha scritto:Sean dice che un autore deve ascoltare i pareri dei lettori, o non riuscirà mai a vendere. Ok, io posso ascoltare i pareri dei lettori, anzi, è giusto farlo, ma li elaboro e estrapolo ciò che più mi serve per migliorarmi. Non posso ascoltare tutti, è fisiologicamente impossibile, e non è giusto che un autore modifichi il proprio stile per far contenti i lettori. :| Non è così che un autore deve scrivere, non è giusto, è sbagliato! Innanzitutto si scrive per se stessi, per regalare e per provare delle emozioni. Se un autore scrivesse solo per i lettori, ve ne accorgereste subito, il libro sarebbe una schifezza! :-P


In verità non era propriamente questo che desideravo intendere. :|

Uno scrittore può/deve scrivere per sé, ma non può e non deve pretendere che ciò che lui scrive debba essere rispettato dagli altri come un atto di fede. Quello non è avere un proprio stile... è essere egocentrici. :)
Io come programmatore posso decidere di mettermi a programmare qualsiasi cosa mi passi per la testa, ma poi non posso pretendere che tutto ciò che io ho programmato venga approvato da chi è sopra di me e, soprattutto, venga apprezzato da chi deve sborsare gli sghei per il frutto del mio lavoro.

Insomma... torniamo alla classica differenza fra amatore e professionista.
Un amatore può permettersi di fare una cosa sbattendosene del mondo attorno a sé e farla solo perché gli piace.
Un professionista non ha lo stesso privilegio. Ha delle scadenze da rispettare. Ha delle persone a cui offrire riferimento. E ha un frigo da riempire.

Finché Midda resta sul suo blog, liberamente NON leggibile da chiunque NON abbia voglia di leggerla, allora mi posso permettere di scrivere senza preoccuparmi di nulla al di fuori del mio ego.
Ma nell'ottica di farla leggere anche a qualcuno, fosse solo agli amici di Altrove, mi devo togliere la proverbiale paglia dal deretano e darmi da fare per renderla il migliore prodotto possibile. Perché se io, per amore della mia libertà, mi invento una lingua ex-novo e con quella lingua ci scrivo un libro, poi sarei solo uno sciocco ad attendermi (o a pretendere) che qualcuno si metta a leggere quanto io ho scritto. :)

Questo è il livello di "prostituzione" a cui facevo riferimento.
Lo stesso livello per il quale uno/a non si presenta al lavoro/scuola abbruttito, con la pelle sporca e magari puzzolente, ma cerca di concedere quella che ritiene essere la propria immagine migliore. Dove migliore, necessariamente, ha da intendersi quale la più apprezzabile.

Insomma... Picasso sarà anche considerato un grande artista. Ma solo una manciata di persone sanno come apprezzare realmente opere come questa (del valore di centinaia di migliaia di dollari):
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Davanti alla Cappella Sistina, invece, tutto il mondo resta a bocca aperta.
Immagine

E la Cappella Sistina non è stata fatta così da Michelangelo perché quel giorno si era svegliato dicendo "Orsù... oggi mi metto a dipingere questo perché m'aggrada.": è stata fatta così perché un committente lo ha ingaggiato e lo ha spremuto come un limone per trarre il meglio da lui. Il meglio che non fosse apprezzato solo dalla mamma di Michelangelo, ma dal mondo intero. :ugeek:

Spero di aver reso più chiaro il mio pensiero... :)
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Re: Recensire gli esordienti

Messaggiodi nihal87 » 20/10/2011, 19:51

La questione è questa mpblack.... quello che accade su aNobii accade su.... aNobii? :roll:
Se io dico... in Cina i cinesi lavorano 25 (numero voluto) ore al giorno. Perchè qui no? Perchè non siamo in Cina...
Quindi direi che portare aNobii come esempio di disfatta degli esordienti dubito c'entri qualcosa con la Locanda perchè comunque tu ti sei riferita a recensioni fatte qui e non su aNobii.... dimmi se sbaglio.

Inoltre.... io ho letto libri di esordienti italiani e me ne sono letteralmente innamorata! Molti grazie proprio ai Viandanti che me li hanno prestati, prima fra tutte Daisy!!! Mi ha fatto conoscere De Feo e io sono impazzita! L'Angelinelli conosciuta grazie a Gio, mi ha fatto impazzire altrettanto e ho comprato Chariza, Kizo no Kuma e Kyoshi.
Io, poi non so gli altri ma potrei quasi giurare che fanno così anche loro, recensisco secondo il mio gusto e secondo le sensazioni che mi da un libro. Se "sento" che qualcosa manca, manca. Se per me manca, io scriverò che manca!
Che senso ha che io "menta"? Nessuno.

Altra cosa (non è il caso di Daisy!!! Parlo sempre in generale com'è la discussione)... un autore può avere uno stile, ma può anche semplicemente scrivere male.
Io sto leggendo Il Raccoglitore di Anime di Campbell. Ha un'ambientazione bellissima, ma la storia fa pietà. Bravissimo nelle descrizioni, schifoso quando si tratta di creare una storia. Forse GTA doveva rimanere il suo lavoro, non so. Ma lui scrive male!! Non è uno stile... in mezzo all'azione ci piazza mattoni di descrizioni sugli edifici! Metà delle volte quando torna all'azione mi dico... "oddio, ma come erano messi i personaggi?" perchè mi ha creato un vuoto mentale con la descrizione e non capisco più niente.
Quindi non sempre uno che scrive ha uno stile, può anche semplicemente scrivere e non essere capace o per lo meno secondo me è così. Anche io ho faticato a studiare e mi sono fatta un culo come una capanna, ma il mio impegno agli occhi del professore non è bastato per passare fisica subito... ho dovuto darla 7 volte.
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