Personaggi di "CASTELVERDE 2"

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Personaggi di "CASTELVERDE 2"

Messaggiodi koukla » 23/05/2010, 13:01

Qui possiamo postare i nostri personaggi come abbiam fatto nella precedente avventura. Mettete nel titolo del vostro messaggio il nome del personaggio. Chi intendesse partecipare con un personaggio già presente a Castelverde può mettere una breve introduzione riferendosi alla prima avventura, per giustificarne l'evoluzione e la crescita.
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Fata Koukla

Messaggiodi koukla » 23/05/2010, 13:15

Sono una fata e, con mia sorella, gestisco la Locanda delle Fate Gemelle al Borgo della Rocca. Mio marito è sempre lontano da casa: un po' a causa del suo lavoro, un po' perché ama stare all'aria aperta..Detto tra noi, non sopporta le chiacchiere di taverna, così lascia a me la gestione della nostra attività e lui si occupa degli approvvigionamenti per la dispensa e la cantina. Abbiamo due bimbi: Valetta, una fatina tutto pepe degna figlia di sua madre, e Dienik che ha ereditato sangue folletto dai nonni....ed è un piccolo terremoto!
In seguito alla maledizione che sembra sia stata gettata su Castelverde anni addietro, ho partecipato, mio malgrado, ad una spedizione per poter scongiurare il disastro che incombeva sulla nostra Vallata: i colori stavano lentamente svanendo da ogni cosa e solo grazie all'intervento di un gruppo di coraggiosi siamo riusciti ad avere la meglio su una magica nube nera che divorava ed inglobava tutto ciò che aveva la fortuna di incontrare su suo cammino.
Questi coraggiosi sono diventati presto un affiatato gruppo di amici, del quale mi son trovata a far parte; durante il viaggio verso l'ignoto ho riscoperto in parte i miei poteri di fata che da tempo giacevano sopiti in me... Ora vorrei tornare alle origini: riscoprire appieno le mie capacità magiche ed utilizzarle a beneficio della mia famiglia, del mio Paese e della nostra splendida Vallata.
Questa sono io, attualmente
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ma presto anche il mio aspetto subirà un notevole cambiamento: voglio una nuova vita e voglio che la mia famiglia mi possa apprezzare appieno!
Eccomi: fresca fresca di restyling! :mrgreen:
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Dimacco l'omniomante

Messaggiodi Mortalfilo » 23/05/2010, 17:50

Non sono un mago propriamente detto, nonostante possa fare tutto ciò di cui è capace e anche di più. No, sono piuttosto un detentore del Fumo, entità universale e millenaria che cerca da secoli di far piombare il mondo nell'oscurità. In senso buono. Almeno così mi ha detto.
Col Fumo ho viaggiato, mi sono creato identità e reputazioni in quasi ogni angolo della Terra, e ho recentemente scoperto di essere in qualche modo immortale. Cioè, muoio ma ritorno sempre, come di fatto fa il Fumo.
Stavolta sono Dimacco, compagno di una combriccola altroviana che crede ancora nell'utopia delle fiabe. Una gran bella compagnia, comunque. Con loro sono persino riuscito ad aggiungere alle tante un'altra carica politica, "Ministro della Guerra e Comandante delle Armate di Fanteria ed Artiglieria del territorio nazionale di Hashim", naturalmente dopo aver ucciso (anche se non sarebbe il termine tecnico) il capo-carismatico/padre-della-principessa-buona di turno.
Cos'è cambiato da un anno fa? Essenzialmente niente. A parte il mantello, oh, quello sì. Ora è immenso, potrei perdermi nelle sue dolci e oscure volute. Anzi, a volte lo faccio. Non è più una cappa, un abito con una forma definita. Ora mi avvolge col suo amoroso torpore buio.
Prima
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Dopo
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Intanto MINIO avanza. Il che, viene da dire, è una cosa buona. I Naicos fanno un buon lavoro.
Nuove minacce arriveranno, è sempre così. Bisogna esser pronti.

Resoconto del periodo sabbatico dalla vita di Dimacco
ATTENZIONE: questa sintesi non è indispensabile per capire gli eventi seguenti, ma può essere un utile chiarimento sull’esperienza dell’omniomante nel periodo d’assenza da Hashim.
La narrazione è al passato, in quanto, come si spiegherà in seguito, i fatti, nonostante non passati, non si sono verificati in un tempo definibile come presente, bensì in una dimensione temporale che si rifà più o meno alla nostra definizione di passato, anche se con esso non hanno nulla a che fare.
Il resoconto è corredato da estratti dal Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid, per una migliore comprensione dei portenti, degli organismi e dei fenomeni presenti nella narrazione.
Da non leggere a meno che non sia estremamente necessario.


Momento Primo, giorno uno

Sbucai dal mio momentaneo viaggio buio, per finire nel sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali.

Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid

sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali: il tempo a noi noto si divide in MOMENTI, articolati in PRIMA, DOPO, ADESSO, SUBITO, PROSSIMAMENTE, PRECEDENTEMENTE, IERI, OGGI, DOMANI, PRESTO, INFINE, UNA VOLTA, PIU’ TARDI, POI, ALLA FINE, FINORA, NEL FRATTEMPO, che insieme costituirebbero lo svincolo del SEMPRE. Tuttavia ognuno di questi momenti è stato (o sarà un giorno) un ORA, per il fatto che il tempo fugge eppure è sempre presente. Questo infatti scorre attraverso tutti questi MOMENTI (o RACCORDI). L’incastro tra le dimensioni temporali (termine di adattamento) permette il non disfacimento della realtà in MOMENTI, per cui questi si esaurirebbero, appunto, in un momento.
Vedere anche →tempo di Occamid →momenti del tempo di Occamid


Ora, questo si presentava come una grande sfera cava vista da dentro, di un diametro di almeno cento miglia, il cui centro, che poi sarebbe SEMPRE, funzionava come il centro della Terra, ma al contrario. Invece di attrarre, il tempo emanato da SEMPRE esercitava una repulsione che, intuitivamente, spingeva contro la superficie della sfera, in modo che questa fungesse da appoggio, come la superficie della Terra.

Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid

SEMPRE (momenti del tempo di Occamid): SEMPRE funge da centro del →sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali e, contemporaneamente, da centro gravitazionale rispetto alle superfici interne di esso. L’accelerazione gravitazionale registrata sulla superficie è poco minore di quella esercitata sulla superficie della Terra (8.9 m/s²). Per la →legge di gravitazione universale diminuendo la distanza da SEMPRE, la forza repulsiva aumenterebbe esponenzialmente; ciò permette un esempio.
Se un uomo avesse una forza tale da saltare dalla superficie del sistema verso l’alto e raggiungere (intuitivamente) SEMPRE, e arrivasse a coincidere con esso e addirittura a superarlo, inizierebbe a cadere lungo la retta passante per il suo baricentro e per SEMPRE, verso la superficie del sistema. Questo, almeno teoricamente, sarebbe un veloce mezzo di trasporto per un uomo dotato di superforza per andare da un capo all’altro della sfera. Se non fosse per il fatto che, nel momento in cui il corpo coincidesse con SEMPRE, l’uomo in questione sarebbe SEMPRE, e verrebbe a conoscenza di tutti gli →avvenimenti presenti, passati e futuri, sebbene li dimenticherebbe subito dopo. Inoltre SEMPRE si troverebbe a respingere le pareti del corpo dall’interno, e con una forza tale da far esplodere l’uomo in questione e sparpagliarne le budella lungo tutta la superficie del sistema.


La sfera non era illuminata, anzi era completamente nera, ma di un nero brillante, che permetteva di distinguere ogni cosa al suo interno.
Il mantello mi ricadde a terra, fondendosi con la superficie.
Iniziai a deambulare, filosofeggiando mentalmente, e spesso anche a voce alta, sul perché ero stato corrotto dalla luce, e quale fosse più giusta tra luce e ombra.


Mese tre, giorno ventuno

Smisi di camminare. Sapevo che erano passati 7948919 secondi, ma non ero giunto a una conclusione.

Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid

tenuta del tempo relativo: questa pratica consiste, semplicemente, nel tenere il tempo contando. Che possa essere di un minuto, un’ora o un anno, il conto richiede naturalmente un’unità di misura, spesso il secondo.
E’ possibile tenere il conto di unità di tempo relativamente lunghe e contemporaneamente pensare normalmente tramite il cosiddetto →orologio biologico, nell’organismo umano raramente suscitato dal cervello.


Pensai di smettere momentaneamente di scervellarmi sul mio problema e decisi di svagarmi in qualche modo.
Dopo un po’ mi venne voglia di costruire qualcosa. Optai per un edificio a cupola, di un’altezza di centocinquanta metri e un diametro di ottanta. Sorse dal fumo con qualche fatica, ma alla fine si ergeva, nero e imponente, sullo sfondo della sfera, la quale era abbastanza grande da far almeno sembrare la superficie del palazzo piatta. Decisi di chiamarlo Protocollo.
Successivamente ne costruii altri, a forma di piramide, di chiesa, di prisma, con torri, guglie, archi, contrafforti. Ne feci otto, rispettivamente chiamati Idillio, Duna, Plantageneto, Ciglio, Tomo, Sinistro, Imperatore e Canicola.
Questo mi intrattenne per quattro giorni, principalmente per la progettazione.


Mese tre, giorno ventisei

La questione non era tanto sentirsi solo, quanto non sapere per cosa usare quegli immobili. Bisogni da soddisfare non ne avevo, tranne risolvere il mio problema psicologico. Tuttavia realizzai che l’arte non necessitava di un bisogno da soddisfare o una funzione da adempiere, e altrettanto l’architettura.
Decisi perciò di tornare sul problema dell’oscurità, e mi accorsi che di fatto gli edifici mi erano utili: ora non potevo semplicemente andare a zonzo, ma dovevo prestare attenzione ai mastodontici ostacoli sul mio percorso. Iniziai quindi a compiere complesse acrobazie mentre pensavo.

Estratto dal
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parkour: disciplina metropolitana con lo scopo di spostarsi nel modo più sicuro, diretto e veloce possibile. Parkour è anche tutto ciò che può tornare utile in una fuga.
Questo necessita perciò di riflessi pronti e coscienza dell’ambiente circostante.


Mese quattro, giorno sei

Presto il parkour si evolse in uno spettacolo di salti e piroette, un circo di equilibri precari e percorsi intricati. La mia mente iniziò a funzionare più velocemente.
Inoltre avevo trovato il luogo perfetto per Minio. Non ci avevo pensato prima, ma il posto presentava una probabilità su un sittilione di essere trovato dal più potente dei negromanti, compreso Caun.

Estratto dal
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sittilione: unità matematica di quantità calcolata dal Prof. Occamid. Per un cervello normale è inimmaginabile; si esprime in parole povere con “inconcepibilmente tanto”.


Eressi molti altre costruzioni più piccole, con scalinate, gallerie sotterranee, parapetti, cavalcavia. In breve divenne una grande città.
Vuota. Una grande città vuota.

Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid

serendipità: la sensazione che si prova alla scoperta di una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra.


Provai serendipità. Ecco la metafora giusta.
L’oscurità era la città vuota. Inutile, fine a sé stessa, ma inattaccabile dalla luce.
Aveva bisogno di persone che la popolassero. Le persone avrebbero portato la loro luce, ma questo non sarebbe stato un problema per la città.
Non sono stato corrotto dalla luce. Sono stato abitato dalle persone che la contengono. E ciò non ha minimamente scalfito la superficie del mio buio.
Non avevo alcun problema. Caun mi ha instillato il dubbio con la sua magia.
Potevo tornare. Tornare ad Hashim.
Prima però avrei dovuto trovare un nome alla città del sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali.
Serendipità era il nome perfetto.

Mese cinque, giorno quindici

Salutai Serendipità dando un’occhiata a tutti i suoi edifici maggiori, i primi, ammirandone gli intarsi. Poi aprii uno squarcio nel fumo e mi gettai dentro, già assaporando la vista dei compagni che avevo lasciato di là dal varco.

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distribuzione del tempo nei raccordi: il tempo come esperienza di un organismo si distribuisce diversamente da come possiamo immaginarlo. Se nell’universo il tempo ha una velocità x, in luoghi come il →guanto dell’infinito e il →sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali avrà una velocità di circa (8.5 • 10^-8)x, causando una maggiore densità di tempo nei secondi rispetto al primo. Tuttavia una connessione tra uno e l’altro come ad esempio un →passaggio buio altera l’equilibrio tra le proporzioni, causando un rimescolamento e causando un’accelerazione esponenziale del tempo nei secondi, teorizzato in [1/(8.5 • 10^-8)]x = 11,664,000x. Perciò il tempo si troverebbe a scorrere più velocemente in posti come il →sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali rispetto al nostro universo, almeno fino all’apertura di un altro →passaggio buio.
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BLACKIE, Regina di Hashim

Messaggiodi demon black » 23/05/2010, 18:15

Ormai sono una regina...già da non credersi!!!!
Anche il mio aspetto è cambiato...Immagine

Ma prima di diventare regina di Hashim mi sono persa e mi sono dovuta ritrovare....è stato difficile ma nella strada che ho percorso nella scoperta di me stessa ho incontrato finalmente qualcuno da poter chiamare amico...finalmente!
Il mio passato mi ha segnato come non pochi...mio padre, il re Kywort, Signore dei Demoni Naicos, mi ha generato solo per poter usufruire dei miei poteri, mi ha fatto del male...con lui ho conosciuto solo odio e dolore!
Mio fratello Daman mi ha fatto conoscere quanto sia molto più devastante l'inganno di un amore illusorio...
Nabary....Nabary...il mio più grande amore, lui mi ha aiutata, lui....è stato ucciso da Daman e ciò mi ha fatto impazzire fin quasi a perdermi nell'Ombra più profonda!
Ma la Luce mi ha fatto ritrovare...miha fatto capire finalmente chi e cosa sono!!!!

Io non sono nè Ombra e nè Luce, io sono entrambe le cose: figlia di un demone e di un'elfa, io ho ereditato i poteri di entrambe le razze.
Ora sono la regina di Hashim, nato dalle ceneri di quello che una volta è stato il regno di mio padre Kywort.
Ad aiutarmi in questa impresa, al mio fianco ci sono stati Dimacco, assunto alla carica di Ministro delle mie forze militari, la mia amica Kim, un gatto folletto, Atxe, amico e membro ufficiale della mia famiglia nonostante sia un mutaforma invece di un elfo, e lei...la mia dolce e bellissima madre, Galaxia, regina di Nur!

Loro mi hanno aiutato nella costruzione di Hashim e mi hanno aiutato a governarla con i loro consigli ma...non è solo loro che devo ringraziare!
Devo ringraziare anche gli altri abitanti del mio cuore...Gio, che senza il suo ciondolo ora non sarei qui a regnare, Adaidy...la mia dolcissima fata amica Ady, la prima che mi abbia fatto conoscere il sapore e il calore dell'amicizia, Urya e Axel due vampiri inimitabili, che con il loro aiuto e le visioni (a volte talmente enigmatiche da risultarmi difficili da capire :lol: :lol: :lol: :lol: ) mi hanno aiutata ad andare avanti, Baldo Boffin con le sue erbe, Gobel...beh....lui mi ha fatto morire dal ridere con la sua alterigia :lol: :lol: :lol: :lol: , le fate gemelle K e Koukla....mi hanno accolto nella loro famiglia quando credevo di non poter mai provar più l'affetto di qualcuno...

E' passato un pò di tempo da quando ho assunto la regenza dei Naicos...devo dire che all'inizio mi sono un pò vendicata su di loro e sul male che mi avevano fatto facendo fare a loro le cose più umilianti per un demone...tipo raccogliere margheritine nei prati per abbellire il palazzo :twisted: :lol: :twisted: :lol: :twisted: :lol: :twisted:

Ora vorrei tornare a Castelverde per una visita ai miei amici....ho anche un fantagelato in sospeso con Ady :lol: :lol: :lol:

...spero solo che Dimacco non si lamenti e non mi riempia di guardie del corpo con la scusa che sono per la mia protezione :roll:
Un giorno senza un sorriso...è un giorno perso (Charlie Chaplin)
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Foldum- Caun

Messaggiodi B. Franck » 24/05/2010, 0:14

All'inizio vi era solo il vuoto; un vuoto infinito, eterno, perituro....Un giorno di dolo, nacque la luce che iniziò a profanare il vuoto, disgregandolo con la sua ignomia......la luce distrusse il vuoto, ma esso era, è e sarà in futuro il TUTTO

Sono queste le parole che mi hanno insegnato, che erano scritte nella mia stanza, che ripetevo giorno dopo giorno da quando venni accolto; io ero, un essere mortale, un nano come tanti altri; fummo scelti in cinque per accogliere la magia....venimmo corrotti dal male, e divenimmo altro....Da allora siamo rimasti in pochi, ma solo in pochi possono capire ciò che siamo, non come quello squallido di Rellum Doll, che ancora era legato alla sua parte mortale;no....noi siamo altro, e solo in tre abbiamo capito la vera essenza del potere che ci era stato dato; solo noi capimmo la grandezza di tale dono.....Venimmo legati al vuoto o meglio divenimmo il guscio di un entità superiore alla nostra, che tentava di recuperare ciò che gli apparteneva.
Io decisi di legarmi ad essa, di perdere ogni somiglianza ai mortali, e decisi di dedicare la mia INTERA non vita al sevizio del puro caos, al servizio della distruzione della luce e al ritorno del vuoto eterno....io sono eterno....ma sopratutto ho ormai dopo millenni di studi la possibilità di riportare il vuoto ai suoi fasti.
Ogni vita sarà distrutta, ogni energia sarà dissolta, ogni cosa sarà annichilita....ci sarà solo il vuoto.
Immagine di questa...immaginatevi anche le gambe ovviamente :)
Immagine la seconda immagine....non vi dico nienete a riguardo XD
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Kiki Lancar - Lothian

Messaggiodi nihal87 » 24/05/2010, 19:46

Il mio nome è Kiki Lancar, sono cresciuta nelle vicinanze di Città del Lago e lì mi è stato insegnato che ciò che puoi creare da solo è vita. Affidarsi agli altri ti porta a dipenderne e poi a soccombere ogni qual volta loro lo decidono.
Così pensa un artigiano di Città del Lago.
Mio padre produceva candele, avevo 6 anni quando mi portarono via da lui.
Un gruppo di delinquenti fecero razzia nel villaggio e is portarono via il carro in cui mi ero appisolata. Lì mio padre teneva le sue candele e le candele emanavo i profumi più svariati. Adoravo stare lì e ammantarmi di quei profumi. Quella notit mi assopii nel carro fermo nel giardino della mia casetta, alla mattina mi svegliai in un accampamento di banditi che mi fissavano alienati.

Non erano pessime persone, erano solo... banditi! Amavano razziare, ma non uccidevano, non stupravano, semplicemente rubavano. Nascosti dalla notte entravano di soppiatto nei villaggi e rubacchiavano poche cose. Quella notte il carro che avevano scelto li sorprese con una bambina e un carico di candele.

Lothian era il figlio del capo. Avevo 12 anni e per me era l'unico amico al mondo. Lui mi insegnò ad impugnare una lancia, lui mi insegnò come riconoscere tracce nel terreno, lui mi insegnò a cavarmela nel mondo.
Non mi riportarono mai dalla mia famiglia e piansi lacrime molto salata per questo, ma loro mi accolsero in una nuova famiglia come se fossi nata tra loro.
Nell'accampamento che si spostava per tutta la Terra di Altrove come una trottola impazzita, esistevano solo due donne. La madre di Lothian e la nonna del ragazzo. La Vecchia Ester era la madre di Ulrich il capo della banda.
Divenni una di loro e imparai a combattere molto meglio di loro.
La Vecchia Ester mi insegnò rudimenti di magia, lo fece con tanto impegno e tanta costanza, e imparai le basi della magia. Sono in grado di curare piccole ferite, di riparare piccole cose rotte e con tanto sforzo di accendere un fuoco. Questo fu il massimo che Ester riuscì a inculcarmi.
Gli altri invece mi rispettarono esattamente come se fossi figlia di Ulrich.
A circa 16 anni scoprii il perchè del loro rubacchiare. Ulrich era stato un grande mago, ma disubbidì al suo ordine e al suo maestro per inseguire Alette, la madre di Lothian e appartenente alla razza degli elfi. Fu così radiato dall'ordine e fu privato dei suoi poteri, ma la magia si trasmette con il sangue e la potenza della magia di Ulrich si era trasmessa in Lothian. Purtroppo il fatto che il padre fosse un 'mago disonorato' gli valse la pena di non poter essere istruito a dovere. Le cose che ha imparato e che sa sono dovute alla cara Vecchia Ester.

A 19 anni mi chiesero di scegliere. Andarmene per la mia strada o restare.
Me ne andai. Volevo bene a ognuno di loro e amavo senza limiti Lothian, ma rubare agli altri era per me un affronto a ciò che mio padre mi aveva insegnato.

Ora vivo a Castelverde e produco candela. La mia piccola bottega mi ha fatto fare innumerevoli sacrifici, ma la soddisfazione di vedere le mie candele comprate e ammirate è infinita.
Alleyn, la mia lancia, vive sopita nel retrobottega, bene nascosta agli occhi dei curiosi.

La mia vita è tranquilla e il mio amore per Lothian di certo non si è sopito.

Mi ha raggiunto 4 anni fa e abbiamo un bimbo di 3 anni, Ian, e una bambina di 4, Ginevra.
Il suo peregrinare non è di certo finito e nonostante la mia disapprovazione continua, di tanto in tanto, ad aiutare il padre nelle sue scorrerie.

Ma sono felice e mi guadagno da vivere con le mie mani.

Io, nei panni delle guerriera che sono stata:
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Lothian:
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Questi sono i dipinti più recenti dei miei bambini:
Ian, che ha ereditato parte del sangue elfico del padre e della mia testardaggine:
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Ginevra, dolce come il miele e dalla fervida immaginazione (il quadro è stato realizzato dal pittore di Castelverde e Gin lo ha obbligato a introdurre anche la driade!):
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Kraid

Messaggiodi B. Franck » 24/05/2010, 23:26

Chi sono io? sono un mostro, una bestia, un essere ignobile che uccide senza la benché minima pietà senza soffermarmi a pensare all'orrore che porto con i miei omicidi, senza pensare.......uccido di istinto....e mi piace. Vivo respiro solo per questo, solo per uccidere....chi uccido? chiunque, e in qualunque modo. Non mi servono soldi, mi dovete allettare con qualcosa di inumano, con qualcosa che vada oltre ogni morale esistente. Per questo seguo da molti anni Foldum; è lui che mi dicie dove e quando attaccare; non mi interessa ricevere ordini, mi basta uccidere, sentire il sangue tra i miei denti e le mie zanne; percepire la paura dei deboli, odorarla e assaporarla, e fino ad oggi non ho trovato nessuno che mi possa battere.
Un tempo credo di essere stato umano, anche se ero diverso da molti.....Un giorno, credo secoli fa, mi preser, non ho mai saputo chi, mi presero e mi cambiarono; mi torturavano e faevano test sul mio corpo; mi hanno deformato fisicamente e mentalmente; non ero più umano, ero qualcosa di diverso, qualcosa di superiore. Fuggì e iniziai la mia vita di morte e distruzione, e tutto sommato aiutare il vuoto non mi dispiace affatto, tanto non credo ci sia una vita dopo la morte, quindi.......Uccidermi non è facile anche se combatto spesso corpo a corpo; gli esperimenti sul mio corpo mi hanno dotato di un fattore rigenerante molto elevato, dandomi sensi animali elevati per qualsiasi essere vivente; sono una macchina da guerra letale, senza contare il mio ultimo segreto.........
Che non vi dirò ma che vi assicuro appena accadrà in gioco ve lo dimostrerò XD
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Fata Valetta

Messaggiodi koukla » 26/05/2010, 21:11

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Caro Diario,
mi presento: mi chiamo Valetta e sono una fatina di 8 anni. Abito a Castelverde con la mia famiglia e frequenta la seconda classe della scuola per fate del paese.
Ho un fratellino di nome Dienik: un piccolo terremoto.
Comincio a mettere la mia immagine. A presto, Valetta.
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Ho preparato anche la bambolina, ma non m'assomiglia molto...
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VAdo a nanna perché è tardi e mamma Koukla mi ha già chiamata! Buonanotte Castelverde!
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Re: Naiara

Messaggiodi layla » 27/05/2010, 18:26

Sono una giovane folletta che abita nei boschi vicino a Castelverde, tempo fa è successa una cosa spaventosa, una nube nera ha sterminato la mia famiglia e tutti gli abitanti del mio piccolo villaggio e ora conduco una vita solitaria nel bosco anche se mi sono fatta delle amiche a Castelverde.
Con l'anello donatomi da mia madre posso usare il potere della natura ma non sono ancora molto esperta ma mi alleno con una mia cara amica, la fata Adaidy.
Questa sono io
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Ultima modifica di layla il 28/12/2010, 19:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Adaidy

Messaggiodi adaidy » 27/05/2010, 18:32

Sono una giovane fata e vivo a Castelverde con la mia famiglia. Qualche anno fa ho affrontato un'avventura che mi ha fatto crescere e stringere nuovi legami con delle persone stupende. Ho anche imparato ad usare il mio potere e adesso mi alleno regolarmente con una folletta di nome Naiara.
Il mio aspetto è cambiato e dall'avventura che ho vissuto sono diventata meno timida e più sicura di me grazie alla mia carissima amica Blackie che ancora aspetto per un fantagelato...
Una mai immagine prima dell'avventura
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Una mia immagine come sono adesso
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Ultima modifica di adaidy il 28/12/2010, 15:24, modificato 1 volta in totale.
Angy 2.0ImmaginePamImmagineAdaidyImmagineAdaidy fataImmagine
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K

Messaggiodi koukla » 07/06/2010, 22:07

Sono K, la Fata sorella gemella di Koukla. Con mia sorella gestisco la Locanda delle Fate Gemelle a Castelverde. Io e lei ci somigliamo alquanto...dicono, ma a me non sembra...per lo meno non caratterialmente! Tanto quanto Koukla è dolce, tranquilla, da vera mamma qual'è, tanto io sono nervosa, istintiva e permalosa! Certo, non offendo nessuno col mio comportamento, anche perché non sopporterei offendessero me, ma se devo farmi valere non riesco a tenere a freno la mia linguaccia, soprattutto con dell'ironia...
Dopo l'avventura a Nur, mi ritrovo molto cambiata...ed ho voluto dimostrarlo anche agli altri rivedendo un po' il mio aspetto. Fino all'anno scorso ero molto dimessa, anonima, direi, ora mi sento più sicura di me stessa e non voglio più mostrarmi come una sguattera, anche se lavoro come cuoca...sono una donna, una fata per lo più! Quindi ho deciso di cambiare un po'...ecco a voi la nuova K!
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Folletto Dienik

Messaggiodi koukla » 07/06/2010, 22:22

Mi presento: sono Dienik un mezzo folletto, poiché la mia mamma è Koukla, una Fata, ed il mio papà è un Folletto dei boschi. Adoro l'autunno ed i suoi colori, il mio preferito è il rosso e cerco di indossarlo spesso. A volte mi travesto come i personaggi dei racconti fantastici che mi fa papà: lui viaggia tanto, per lavoro, ed ha imparato e visto molte cose, anche fuori dalla Terra di Altrove! Mi racconta storie di maghi, draghi e cavalieri, ma anche di macchine volanti ed eroi che salvano le persone saltando sui tetti! Il mio preferito è l'Aracnide: un mezzo umano con la tuta rossa o nera a seconda dell'umore. Lancia ragnatele da tutte le parti e si arrampica sui muri come fanno i ragni: veramente da sogno!
Forse da grande imparerò a farlo anch'io, per ora mi esercito a saltare dal tavolo della Locanda, ma mamma e zia K non son molto contente....
Questo sono io:Immagine

E questo è il mio travestimento da Aracnide! Immagine

Quando zia K ha scoperto che le rubo di nascosto la Terracotta per colorare i capelli e scurire la mia pelle, si è molto arrabbiata e l'ha nascosta, ma io ho trovato il nascondiglio!!! :lol: :mrgreen:
Per le orecchie devo mettere una cosa di caucciù molto fastidiosa...il caucciù è una cosa molliccia che ha portato il mio papà da uno dei suoi viaggi lontani: la devo modellare per coprire la punta da folletto...ma perché mia sorella Valetta non le ha le orecchie a punta???? :evil:
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Re: Personaggi di "CASTELVERDE 2"

Messaggiodi Tremalnaik » 07/06/2010, 22:26

Favolosiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!: :!:
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Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.
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