SeanMacMalcom ha scritto:Alla luce delle vostre ultime risposte...
La fine del mondo e i VOSTRI fantasy: come vi siete rapportati, nelle vostre opere, con la fine del mondo?!
Difficile fornire una risposta concisa, dato che le sfaccettature sono molteplici: la fine di qualcuno può essere l’inizio per un altro. In generale, il passaggio da una fase di equilibrio a un’altra provoca conflitti ed è su di essi che mi concentro. Che siano volti a mantenere lo status quo, a cercare di contrastare il declino o magari a consumare la vendetta per aver perso tutto, a me interessa sviscerare i contrasti. Nel Trono mi sono concentrato più su quelli tra stati, nel romanzo che ho terminato da poco invece l’analisi è più psicologica e individuale.
In ultima analisi la fine di un mondo è soltanto uno strumento, un crogiuolo in cui porre i soggetti per depurarli dalle incrostazioni date dalla routine, dalle certezze e dalle convenzioni, per scoprire quale siano le forze primeve che si agitano dentro di essi. Studiarle, comprenderle, domarle e qualche volta forgiarle... questa è la parte migliore della scrittura, perché ci consente di esplorare in primis il nostro animo.